A Gibellina il PSI per dire stop alle trivellazioni nel nostro mare

GIBELLINA – “Il creato come la casa comune nel pensiero di Papa Francesco” è questo il titolo del Convegno che si è tenuto ieri (3 aprile) a Gibellina, organizzato dal capogruppo del PSI prof.ssa Emanuela Renda, in sinergia con il gruppo dirigente del PSI della provincia di Trapani: on.Nino Oddo Questore ARS, l’avv. Vita Barbera segretario provinciale PSI e la prof.ssa Caty Marino vicesegretario provinciale PSI, per spiegare le ragioni del Sì del referendum abrogativo contro la trivellazione dei nostri mari il prossimo 17 aprile. Il titolo è frutto di un’intuizione quella della prof.ssa Emanuela Renda partire dall’Enciclica “Laudato Sì” di Papa Francesco per arricchire il dibattito politico e sociale sul tema delicato della trivellazione dei nostri mari.

In questo modo, sottolinea Emanuela Renda, rendo testimonianza da cristiana dell’attualità della dottrina sociale della Chiesa che grazie alla credibilità di Papa Francesco ha qualcosa da dire a “tutti” e non solo ai cristiani. Possiamo insieme scoprire la “ sapienza dell’umano” capace di amare la terra e di abitarla con sobria leggerezza rispettando ogni angolo di essa compreso il nostro splendido mare. Due lezioni magistrali, quelle dei due relatori invitati a spiegare le ragioni del Referendum. La prima quella del prof. don Vito Impellizzeri, docente presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, ha fatto comprendere che il Santo Padre nell’ Enciclica “Laudato Sì” ha avuto l’intuizione di una teoecologia e l’idea che lui ha è sulla responsabilità che ciascuno di noi ha sui nostri figli, la responsabilità di lasciare un mondo abitabile e vivibile, la responsabilità del creato come casa comune, dono da custodire e rispettare. La seconda quella dell’Ing. Mario di Giovanna, portavoce del comitato stoppa la piattaforma e portavoce del comitato referendario di Sciacca, ha raccontato la battaglia epica delle trivelle nel canale di Sicilia per concludere con un chiaro focus sul referendum, sottolineando il bisogno di riuscire a rendere sostenibile il bisogno energetico rispettando la dignità dell’uomo e dell’ambiente. Il gruppo dirigenziale della Provincia di Trapani, ha ribadito con forza la necessità di andare a votare al Referendum abrogativo perché, come afferma Caty Marino, rappresenta la forma più alta di democrazia, in quanto siamo chiamati ad esprimere un’opinione su un aspetto: dare un termine temporale alle concessioni ancora in atto, cosa che è stata aggirata dalla legge, dove non si specifica nessuna scadenza, dando quindi per eterne le concessioni rilasciate precedentemente. Conclude l’on. Oddo “sostenendo il Sì siamo tutti partecipi e responsabili del futuro delle nostre generazioni.


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