Botta e risposta sulla trasparenza delle sedute consiliari di Santa Ninfa

SANTA NINFA – L’articolo sulla trasparenza a fasi alterne delle sedute del consiglio comunale di Santa Ninfa, pubblicato il 3 maggio scorso a firma Batman,

vedi il link:  https://www.giornalekleos.it/trasparenza-a-fasi-alterne-a-santa-ninfa/

ha sollevato la critica del gruppo di maggioranza «Per Santa Ninfa»  che ci ha inviato la nota che pubblichiamo qui di seguito.

Pubblichiamo anche, dopo la nota del gruppo di maggioranza «Per Santa Ninfa», anche le considerazioni di risposta del nostro collaboratore che si firma con lo pseudonimo Batman.

 

 

 

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In riferimento all’articolo dal titolo «Trasparenza a fasi alterne a Santa Ninfa», pubblicato sul sito internet www.giornalekleos.it, il gruppo di maggioranza «Per Santa Ninfa» precisa quanto segue.

È sorprendente l’approssimazione con la quale l’estensore dell’articolo, che si definisce «neofita del giornalismo», tratta la questione, affastellando, in modo sconclusionato, fatti tra loro slegati.

Anzitutto una precisazione, circa l’affermazione «i dibattiti consiliari erano registrati e chiunque poteva chiedere ed estrarre copia magnetica della registrazione», che fa il paio con l’altra “perla”: «Il cittadino che andava al comune di Santa Ninfa poteva ritirare la sua registrazione ed ascoltarsela liberamente nel salotto di casa». Le copie delle registrazioni venivano infatti concesse solamente ai consiglieri comunali che ne facevano richiesta.

Poi un chiarimento. Nel fare la cronistoria, l’estensore scrive che «Nel 2012 è prevista l’introduzione della videoregistrazione delle sedute consiliari». Niente di tutto ciò in realtà: il Consiglio comunale di allora votò semplicemente un atto di indirizzo. Il nuovo Consiglio comunale ha invece discusso della fattibilità della videoregistrazione.

Ancora una puntualizzazione. Il gruppo di maggioranza, relativamente alla modifica del Regolamento richiesta della minoranza, ha proposto di modificare il verbo “devono” con il verbo “possono” per due semplici ragioni: la prima perché anche accogliendo il suggerimento della minoranza occorrerebbe comunque un Regolamento attuativo; la seconda perché, ragionando in astratto, può pure succedere che l’impianto di videoregistrazione si guasti; ebbene, in quel caso che si fa? Non si tiene la seduta convocata nei termini di legge solo perché il Regolamento prevede l’obbligo della videoregistrazione?

La maggioranza non è contraria alla videoregistrazione delle sedute, come più volte ribadito. La maggioranza ha detto due cose: si ragioni della videoregistrazione all’interno della più ampia modifica del Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale; si garantisca una videoregistrazione di qualità e, soprattutto, rispettosa delle norme.

Il semianonimo estensore scrive poi che «Da qualche giorno l’archivio storico del comune non è più “liberamente” accessibile. Per accedere bisogna registrarsi ed a volte non ci si può nemmeno registrare». A lui spieghiamo che tutti gli atti per i quali esiste l’obbligo di pubblicazione sono consultabili nella apposita sezione del sito del Comune denominata «Amministrazione trasparente». Il sito, peraltro, è stato adeguato a quelle che sono le disposizioni del Garante della privacy (deliberazione n. 88 del 2/3/2011). Secondo le “linee guida” del Garante si è infatti provveduto a prevedere un accesso riservato.

Il problema del sedicente «neofita del giornalismo» non è quello di rimanere “neutro” sulla vicenda, come scrive. Se così fosse, avrebbe magari provato a sentire le ragioni dell’altra parte. Lungi infatti dal rimanere “neutro”, come deontologia vorrebbe, il neofita ha scelto una “parte”. Nulla di male, per carità, ma il giornalismo è altro. È, anzitutto, ascoltare e riportare le ragioni di tutti. Altrimenti è esercizio onanistico, per il quale lo sfogatolo dei social network è più che sufficiente.

D’altro canto probabilmente il semianonimo estensore non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di pagare un prezzo per ciò che scrive. Piuttosto, ciò che gli piace, di questo suo infingimento identitario, è proprio la gratuità, la possibilità di parlare a costo zero senza pagare mai un conto, senza rischiare la faccia.

il gruppo di maggioranza «Per Santa Ninfa»

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Considerazioni – replica del nostro collaboratore Batman

Carissimi “ragazzi” del gruppo di maggioranza «Per Santa Ninfa», è sorprendente come attaccate la libera stampa, nella speranza che possa confondersi e fare qualche passo falso. Ma, in nome della “neutralità”, vi perdono. Innanzitutto, voglio ringraziare il direttore di Kleos che mi consente di vivere quest’avventura in puro stile Batman, ovvero da eroe solitario, ed un po’ malinconico rispetto al passato. Solo ad onore della “grande opportunità” di informare la gente, passo immediatamente al contenuto della vostra replica. Siete proprio sicuri che le copie delle registrazioni venivano concesse “solamente” ai consiglieri comunali che ne facevano richiesta? Non è che l’Istituzione che si trova a Santa Ninfa in viale Gramsci potrebbe smentirvi? Nel merito della replica. Dal dibattito consiliare del 2012, emerge che il Consiglio Comunale dell’epoca “diede mandato al Presidente del Consiglio Comunale di avviare  tutte le azioni necessarie per garantire la videoregistrazione e la pubblicazione sul sito web del Comune delle riprese audiovisive delle sedute del Consiglio comunale, garantendo così ai cittadini la possibilità di usufruire di un servizio di consultazione che ne consenta la visualizzazione in qualsiasi momento”. Quell’ordine del giorno, o se preferite atto di indirizzo, poco importa, la sostanza non cambia, è tutt’oggi vigente. Dal processo verbale dell’11.03.2014, emerge che, il Presidente ha informato il consiglio che “all’interno del gruppo di maggioranza c’è stata un’ampia discussione, la cui sintesi è che non può essere accolta la formulazione della norma proposta dall’opposizione. Ribadisce che la finalità comune e condivisa, e annuncia che della questione della registrazione se ne parlerà all’interno della complessiva discussione sulla modifica organica del regolamento sul funzionamento del consiglio comunale che si accinge ad avviare”. Certo, se per avviare una riforma del regolamento e consentire la videoregistrazione, servono 2 anni, non oso immaginare quanto tempo sarebbe necessario per avviare una riforma complessiva della P.A. Di fatto, la “la videoregistrazione” non è stata avviata, mentre il prossimo consiglio comunale è chiamato a decidere contro l’abolizione della figura del segretario comunale. Ma non voglio far credere di cambiare argomento. Ritornando all’11 marzo. Molto interessante, è la dichiarazione del Vicesindaco, che rileva che “è necessario valutare le implicazioni tecniche relative al trattamento dei dati e alla loro conservazione”. Ma come fanno a Gibellina e a Partanna? Ancora una puntualizzazione. Se le “ragioni” del gruppo di maggioranza, erano quelle che precisate nella replica al mio articolo, permettetemi di suggerirvi, anche per il futuro, che per concretizzare le stesse, potevate inserire il seguente verso: “le sedute consiliari devono essere registrate, salvo eventi imprevisti, imprevedibili ed eccezionali”. Quando si vogliono “fare le cose”, bastano “poche parole”. Ed allora, visto che nella vostra replica, affermate che la maggioranza non è contraria alla videoregistrazione delle sedute, perché, non concedete uno scoop a Kleos, fissando un termine entro il quale la attuerete? In merito, alla vostra ampia “disamina”, tecnica e giuridica, su “pubblicazione degli atti”, “privacy” e gestione della sezione del sito del Comune denominata «Amministrazione trasparente», non vi sembrano “cavilli giuridici”? Vi ringrazio anticipatamente, per avermi “segnalato” un altro ambito da “attenzionare”. Però, il dato “eclatante” rimane. L’accesso ad atti “pubblici” a Santa Ninfa è riservato. A differenza di ciò che avviene in moltissimi altri comuni. Considerato, che qualche consigliere di opposizione “indaga”, sulla mia “oscura” presenza, per par condicio, consentitemi di girarvi sotto forma di domanda, la conclusione del capogruppo dell’opposizione, contenuta nel verbale sopracitato, vi rendete conto “del grave arretramento in materia di trasparenza e diritto all’informazione”? Vi ringrazio vivamente, di tutti i vostri consigli e delle vostre premure, e soprattutto di avermi consentito, in risposta alla vostra replica, di trascrivere integralmente i vostri interventi e di informare i cittadini “in chiaro” di quel che purtroppo resta, del dibattito politico santaninfese. Infine, vi informo, che per scrivere su Kleos sto già pagando “con l’anonimato”, e mi sta “costando” tantissimo, visto che cerco, nonostante le vostre repliche al “vetriolo” di rimanere “imparziale”.  Per precisazione, l’informazione che trasmetto si basa: sugli atti ufficiali “reperibili” sul web;  “sul libero pensiero” che si trasmette sui social network; ma soprattutto sul “libero diritto di cronaca e di manifestazione delle proprie opinioni”. Tale metodo, ribadisco, mi consente di ascoltare tutti “liberamente”. Mi permetto, da “apprendista scrittore”, visto che “neofita del giornalismo”, non vi aggrada, di affermare che gli eroi sono belli, perché consentono a tutti di potersi in essi riconoscere, anche perché, per definizione, non attuano pratiche “onastiche”. Anzi, tutt’altro. Purtroppo, però, non mi resta che “concludere” con la frase di un grande filosofo: “Sventurata la terra che ha bisogno di eroi”. Buon lavoro, e sempre a vostra disposizione.

Batman

 


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