Categoria: Le nostre Tradizioni

  • Comu jucavanu li picciotti

    Comu jucavanu li picciotti

    Ad una certa età non si può parlare della propria infanzia, senza sentire una stretta al cuore, una rabbia mal repressa contro il tempo crudele, malvagio e traditore. Alla mente ritornano echi di cose smarrite: luoghi, visi, giochi, usi e costumi; un mondo del tutto diverso da quello attuale, scomparso per sempre nel nulla. Ai…

  • Il lupo

    Il lupo

    Per secoli, il lupo è stato considerato uno dei principali nemici dell’uomo: furbo, agile e forte è stato cacciato e braccato sulle montagne da “lupari”, cacciatori occasionali e di professione. L’ancestrale paura per questa bestia, è stata da sempre sfruttata nei “cuntura” (favole) della nonna o come minaccia per incutere timore ai bambini irrequieti. Famose…

  • La Truscia

    Una volta, diciamo fino agli anni ’50, le valige di cartone compresso già esistevano, ma la gente comune per trasportare la biancheria da un posto ad un altro, come nel caso di trasloco, usava avvolgere la biancheria in un telo legato a “ruppa” (nodi) o a “scocca” (fiocco) alle due estremità più lunghe, in modo…

  • La Taddarita (Il Pipistrello). Le nostre tradizioni

    La Taddarita (Il Pipistrello). Le nostre tradizioni

    CASTELVETRANO – I ragazzi dei vecchi tempi (mi riferisco fino agli anni ’50 – ’55), nelle ore libere dagli impegni scolastici o “di lu mastru” (lavoro di apprendista), passavano il loro tempo libero a giocare in maniera collettiva per la strada o nei cortili. Quando non c’era il numero e la voglia di giocare a…

  • Il sale e le vie del sale

    Il sale e le vie del sale

    Le vie del sale erano le antiche rotte di navigazione e gli antichi percorsi terrestri utilizzati anticamente dai mercanti del sale. Non esisteva un’unica via del sale: in Italia i vari popoli avevano una la propria rete di sentieri e collegamenti per portare le merci richieste verso il mare e da lì recuperare il sale,…

  • Lu Firraru

    Lu Firraru

    CASTELVETRANO – “Lu firraru” era il maniscalco; chiamato così perché poneva i ferri sotto gli zoccoli degli equini. Quando i buoi si utilizzavano per lavorare nei campi, generalmente aggiogati all’aratro, era necessario anche per loro mettere i ferri agli zoccoli, per non farli consumare e per proteggerli dalle malformazioni del terreno. Siccome lo zoccolo del…

  • Progetto ricerche sulle tradizioni popolari

    Progetto ricerche sulle tradizioni popolari

    CASTELVETRANO – Il progetto è a cura della Scuola “Gennaro Pardo” di Castelvetrano.

  • Le nostre tradizioni scomparse e la ricorrenza dei “Tri Re”

    Le nostre tradizioni scomparse e la ricorrenza dei “Tri Re”

    CASTELVETRANO – La ricerca del lontano passato è possibile, ma presenta tanti ostacoli, primo fra tutti l’analfabetismo che era molto diffuso fra la popolazione.

  • La Malaria a Castelvetrano

    La Malaria a Castelvetrano

    CASTELVETRANO – A Castelvetrano nel periodo 1894 – 1901 si verificarono ben 240 decessi, per infezione malarica.

  • La cultura siciliana in seno alla civiltà contadina

    La cultura siciliana in seno alla civiltà contadina

    CASTELVETRANO – Un contributo di Vito Marino.

  • L’abbanniata

    L’abbanniata

    Bandire, dar pubblico avviso gridando o cantando, vendere all’incanto la mercanzia, imbonimento, è la traduzione che si può dare in italiano al vocabolo siciliano “abbanniata” o “vanniata”. Una volta la merce era conservata “nta li scaffiati” (negli scaffali) dei negozi o delle botteghe; a richiesta del compratore, il negoziante o il bottegaio, prelevava la merce…

  • La concezione della morte nella civiltà contadina

    La concezione della morte nella civiltà contadina

    CASTELVETRANO – Durante nove giorni, nella casa del defunto si tratteneva “lu visitu” (si ricevevano le visite da parte d’amici e parenti, anche più volte), un vero martirio per i “dolenti”.

  • Sicilia terra d’emigrazione

    L a Sicilia ad iniziare dalla fine del 1800 è stata una terra di emigranti. La mancanza di lavoro e l’impossibilità a sfamare la famiglia, sempre numerosa, ha spinto molti capi famiglia, con la morte nel cuore ed una rabbia repressa, ad emigrare all’estero, in tutte le parti del mondo, fino alle lontane Americhe e…

  • La roba e la casa nella civiltà contadina

    La roba e la casa nella civiltà contadina

    CASTELVETRANO – Le nostre tradizioni

  • Maiu lu longu e la tradizione popolare

    Maiu lu longu e la tradizione popolare

    CASTELVETRANO – La mattina del primo maggio le margherite gialle tipiche di maggio venivano poste nel buco della serratura, appese alle porte ed in ogni dove.

  • L’onore per i nostri nonni

    Il Siciliano di una volta conservava, anche nell’età matura, un temperamento spontaneo vicino alla natura, senza sotterfugi, con trasporti di generosità e gelosie, gioie e dolori, allegrie e tristezze, rancori e perdoni, amori ed odi, come solo i ragazzi possono fare. Per il suo carattere focoso, amava con tutta l’anima ma odi implacabili si tramandavano…

  • La Palazzina Signorello a Castelvetrano

    Intorno agli anni ’50 – ’60 a Castelvetrano esisteva ancora l’Avviamento Commerciale, un corso di studi di tre anni che, tramite gli impegni dei docenti, riusciva a dare una preparazione molto accettabile di cultura generale e gettava le basi per la conoscenza della ragioneria applicata e della partita doppia. Eravamo in un periodo storico in…

  • La Fuitina

    Non si tratta di un racconto ma di una realtà storica siciliana che i giovani forse avranno sentito raccontare e di cui se ne ridono. Una volta (diciamo fino agli anni ’50 circa) i matrimoni erano combinati fra i genitori dei probabili futuri sposi. Il primo passo spettava farlo ai genitori del ragazzo, che si…

  • “Auguri e figghi masculi”

    I bambini sono stati sempre il perno principale su cui giostra tutta la famiglia. Una volta tutti i lavori erano eseguiti manualmente, per questo era necessaria una numerosa mano d’opera; per soddisfare questa necessità, nelle famiglie la prole era sempre numerosa (tutta quella che mandava Dio). Purtroppo la prole richiedeva cibo e panni fino all’età di…

  • L’importanza dell’organo nella musica sacra. Gli organi nelle chiese di Castelvetrano

    L’organo è il più grande strumento musicale, per dimensioni e per varietà di suoni prodotti; la sua storia è ricca di fascino e appartiene ad un’epoca lontana. Le canne metalliche verticali sono accoppiate a gruppi di 3 o 4 per tasto, il loro numero può variare da 200 a più di 30.000; ne esistono di…

  • Le canzoni d’amore siciliane

    Nella Sicilia d’altri tempi il canto sembrava innato in ogni persona; infatti, cantavano un po’ tutti: l’artigiano nella sua bottega, i ragazzi per strada, la casalinga mentre tesseva o accudiva alla casa. Si cantava per allegria giovanile, ma anche per dimenticare i guai della vita o per “allianarisi” (per divertimento), poiché la vita allora presentava…