Commemorazione a 38 anni dall’assassinio del presidente della Regione nato e sepolto a Castellammare

CASTELLAMMARE DEL GOLFO – «Con Piersanti abbiamo sperato di cambiare la nostra terra ma la nostra voglia di riscatto è stata interrotta dall’uccisione del nostro amico e leader dalle “carte in regola” che, in un momento difficilissimo, era ideologicamente molto avanti. Piersanti ha vissuto la sua esperienza politica al servizio della nostra terra, per cambiarla in meglio. E come ho già ribadito non aveva numeri, ma solo qualità, con una visione della politica e della gestione della cosa pubblica attualissima che deve essere un modello per le nuove generazioni e per tutti noi. Cittadini ed istituzioni devono continuare a seguire il suo esempio mantenendo viva la memoria delle sue azioni che non indicano deviazioni sul percorso da seguire».

Lo ha detto il sindaco Nicolò Coppola davanti la tomba di Piersanti Mattarella, a 38 anni dall’assassinio, nel corso della celebrazione tenutasi ieri mattina (6 gennaio) nel cimitero di Castellammare del Golfo. Anche quest’anno un corteo di autorità civili e militari dall’ingresso del cimitero ha raggiunto la piccola chiesa del camposanto cittadino per omaggiare la memoria di Piersanti Mattarella, nato a Castellammare del Golfo nel 1935 ed ucciso a Palermo il 6 gennaio del 1980, proprio nella giornata dell’epifania. Una corona di fiori è stata deposta sulla tomba di Piersanti, fratello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, poi il ricordo del sindaco Nicolò Coppola ed un momento di preghiera celebrato da Monsignor Michele Antonino Crociata e dedicato anche a Bernardo Mattarella, padre di Piersanti, sepolto nella stessa chiesetta cimiteriale. Presenti alla cerimonia la dottoressa Valeria Ferrante in rappresentanza del prefetto di Trapani Darco Pellos, il presidente di Confindustria Trapani Gregory Bongiorno, il presidente del consiglio comunale di Castellammare, Domenico Bucca, rappresentanti delle istituzioni cittadine, dei paesi limitrofi, le forze dell’ordine e il presidio locale di Libera.

Nella foto un momento della celebrazione.

 


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