Eleuterococco nello stress fisico delle donne

Eleuterococco

E’ tempo di cambio di stagione, l’autunno porta uno stress inevitabile al nostro organismo chiamato nuovamente ad “adattarsi” ad un clima via via più rigido (anche se nel nostro territorio il passaggio è molto graduale), e magari anche a situazioni lavorative più pesanti visto che la fine dell’estate coincide anche con la fine delle vacanze. E se per gli aspetti psicologici è stato trattato lo scorso mese l’Iperico, stavolta vorremmo soffermarci un po’ sugli aspetti somatici, ossia come il fisico possa essere agevolato all’ennesima richiesta di adattamento che la natura esige dal nostro organismo. Premetto che il nostro sistema nervoso è geneticamente predisposto a sempre nuovi adattamenti, è in grado di rispondere bene alle richieste di cambiamento che può imporci la natura, ma la fitoterapia ci mette a disposizione diversi rimedi naturali che possono “favorire” questo passaggio, renderlo magari più naturale e meno traumatico. Per tale motivo esistono tutta una serie di piante, chiamate “adattogene”, che rinforzano e tonificano il nostro organismo, soprattutto quello femminile, che per costituzione fisica e chimica è più esposta e vulnerabile a molti tipi di cambiamenti ambientali e fisiologici. La radice di eleuterococco (Eleuterococcus senticosus), chiamato anche ginseng siberiano, è usata in fitoterapia per le sue notevoli proprietà toniche e adattogene, capace di migliorare la resistenza dell’organismo agli attacchi esterni e “adattarlo” ai cambiamenti climatici e stagionali. La presenza di una miscela di eleuterosidi, steroli, glucosidi, cumarine, acidi fenolici liberi e saponine, oltre che Vitamina E e beta-carotene (Vitamina A), lo rende una naturale e straordinaria miscela in grado di stimolare il metabolismo ed equilibrare l’energia. L’utilizzo della pianta è perciò indicato negli stati di stress, sovraffaticamento, astenia (debolezza), nelle convalescenze, nell’esaurimento psico-fisico, nella stanchezza, nell’ ipotensione, e quando è richiesta una maggiore capacità di rendimento nell’attività sportiva o di concentrazione e attenzione nello studio. La pianta inoltre è ricca di polisaccaridi che le conferiscono proprietà immunomodulante in quanto aumenta il numero dei linfociti T (responsabili di una parte della risposta immunitaria) e rinforza l’attività dei globuli bianchi. Per tale motivo il suo utilizzo è anche indicato nella prevenzione delle malattie infettive e nelle forme influenzali (magari associato ad una buona dose di Vitamina C), perché contrasta l’insorgenza delle infezioni e aumenta la resistenza al freddo. Morfologicamente l’Eleuterococco è una pianta eretta (circa 2 m) perenne, spinosa, con corteccia grigio-chiara o marrone. Le foglie con lungo picciolo sono palmate composte da 5 foglioline ellittiche, con margini finemente seghettati e spine minuscole lungo le venature. I fiori, gialli o violetto, sono raggruppati ad ombrello in prossimità dell’ascella fogliare, i frutti sono bacche carnose, nero-rossastre. Il suo habitat è il nordest asiatico, Siberia, Mongolia, Cina (soprattutto nella Manciuria e nella provincia dello Heilongjiang), Corea del Sud e Giappone. L’Eleuterococco è considerato, tra tutte le possibili preparazioni “adattogene” quali Ginseng, Guaranà, Gingko Biloba, la pianta maggiormente capace di indurre uno stato di aumentata resistenza non-specifica dell’organismo a stress e fatica, ed è sicuramente la pianta da preferire per l’assenza di importanti interazioni con altre piante o farmaci e per la notevole sicurezza d’uso. Secondo la medicina orientale, che ha pochi riferimenti scientifici ma una enorme esperienza d’uso che dura da oltre 2500 anni, l’eleuterococco è da considerarsi pianta più utile per la donna (al contrario del Ginseng, più indicato per l’organismo maschile), in quanto ha anche una funzione cosiddetta “estrogenica” in grado di migliorare la secrezione ormonale femminile. Per tale motivo è anche conosciuto come Ginseng delle donne, oltre al fatto che il tipo di principi attivi in esso contenuti dalle proprietà toniche sono più adatti all’organismo femminile. Sotto stress, infatti, le donne sono più soggette a stati d’ansia e depressione e per questa ragione un tonico più forte (tipo ginseng o addirittura guaranà), potrebbe aumentare la tensione nervosa. Invece la pianta migliora la prestazione fisica e mentale senza indurre nervosismo o agitazione e senza turbare il sonno. Vanno anche menzionate le comprovate proprietà afrodisiache, in quanto è in grado di ottimizzare la secrezione ormonale, stimolando le ghiandole surrenali e sessuali, con un conseguente aumento della libido; migliorando inoltre la circolazione sanguigna, trova perciò impiego nel trattamento delle turbe sessuali e nella frigidità femminile. Donne, dunque….dove trovate una pianta migliore di questa?

Fabrizio Barone



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