Giornata mondiale delle zone umide 2016

MAZARA DEL VALLO – Quasi 500 persone hanno partecipato oggi alle tre iniziative, in tre punti diversi dell’isola, organizzate da Legambiente Sicilia, in occasione della Giornata mondiale delle Zone umide, che si celebra il 2 febbraio, data di sottoscrizione della Convenzione di Ramsar (2 febbraio 1971) che ha sancito la tutela, a livello mondiale, di queste aree particolarmente importanti per la conservazione della biodiversità sul Pianeta, ma altrettanto fragili e delicate.

Le iniziative si sono tenute a CAPO FETO (Mazara del Vallo Petrosino), ai PANTANI SICILIA SUD ORIENTALE (Noto Ispica e Pachino), RISERVA ORIENTATA “LAGHETTI DI MARINELLO (Patti), al fine di valorizzarne il ruolo fondamentale che svolgono questi ambienti e spiegarne sia il ruolo che la loro importantissima funzione per la conservazione della vita e della sua diversità. Non si è trattato di semplici escursioni, ma di manifestazioni politiche in cui Legambiente Sicilia ha chiesto che queste aree vengano protette e salvaguardate.

Grande soddisfazione per la riuscita della giornata è stata espressa da Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia. “Oggi è l’ennesima dimostrazione che quando esiste la possibilità di conoscere il nostro patrimonio naturalistico, la risposta delle persone è davvero gratificante. L’importante presenza alle nostre iniziative ci spinge a chiedere con maggiore forza che la Regione si doti, finalmente, di una politica sull’ambiente, non solo per valorizzare questo patrimonio, ma anche per istituire nuove riserve, riprendere il percorso per l’istituzione dei parchi nazionali, mettere in rete le aree marine protette, mettere in luce i geositi riconosciuti dall’Unesco quale patrimonio dell’umanità. La prima cosa che deve fare l’amministrazione regionale è quella di riavviare urgentemente le procedure per restituire la riserva naturale dei Pantani della Sicilia sud orientale proprio per il valore strategico a livello regionale e internazionale che riveste l’area ai fini della conservazione della natura”.


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