Il Privilegio di Federico II

PARTANNA – Il 4 settembre, alle ore 20.00 si è svolta nelle scuderie del Castello Grifeo la presentazione del Privilegio, emanato il 1° luglio del 1243 presso il castello di Foggia, che riconfermava ed elevava il territorio di Partanna a dignità di “Stato”. Il Privilegio di Federico II di Svevia riconferma il precedente (scritto in greco e saraceno, di cui si sono perse le tracce), emanato dall’avo Ruggero il Normanno che già nel 1139 aveva infeudato i Grifeo, nella persona di Giovanni II Graffeo, a baroni della terra di Partanna. Questo prezioso manoscritto in pergamena è conservato presso la famiglia Turrisi Grifeo che, avvalendosi del principe Enrico Turrisi Grifeo, lo hanno temporaneamente affidato al comune di Partanna affinché fosse esposto nelle sale del Castello e fosse reso fruibile al pubblico, per un periodo di otto mesi. Alla manifestazione erano presenti i componenti della famiglia: Mariarosa Marino Turrisi Grifeo e Lucia Turrisi Grifeo. La famiglia Turrisi Grifeo è stata munifica nei confronti della città regalando antichi manoscritti pergamenati, 82 volumi, che anticamente erano conservati nel castello di Partanna, poi nel palazzo Partanna a Palermo e per ultimo presso la suddetta famiglia. La manifestazione si è svolta alla presenza di un numeroso pubblico che ha apprezzato l’evento di portata storica e soprattutto perché ha potuto apprezzare e constatare la nascita della propria città suggellata nel documento di Federico II. Per l’occasione hanno relazionato il sindaco Nicolò Catania, l’assessore alla Cultura Noemi Maggio, l’architetto Paolo La Rocca, circa la veridicità del documento, il cancelliere Giuseppe Varia sulle antiche mura e porte della città, mostrate con fotografie di fine Ottocento, il dr. Domenico De Gennaro che ormai da anni cura i rapporti con l’antica famiglia di Partanna e che ha spiegato come il Privilegio sia potuto arrivare nuovamente nella città Belicina; In questo Privilegio vengono segnati i confini del territorio di Partanna assegnato alla famiglia Grifeo subito dopo che Giovanni II Graffeo, aveva salvato la vita a Ruggero II che stava per essere ucciso dall’arabo Mokarta, evento riportato in marmo sul portale della cattedrale di Mazara, in affresco nel salone delle armi del castello di Partanna. Molti toponimi contenuti nel manoscritto ormai non esistono più, altri sono giunti fino a noi con gli antichi nomi arabi. E’ molto importante avere notato, da un’attenta lettura, come per ottocento anni circa il nostro territorio sia rimasto sempre lo stesso e non abbia subito, con il tempo, grosse variazioni geografiche anche perché è appartenuto sempre alla stessa famiglia, eccezion fatta per il territorio di Santa Ninfa (Rampinzeri) che i Grifeo alla fine del secolo XVI vendettero alla famiglia Papè per rimpinguare le casse dello “Stato” che in quel periodo si erano indebolite.

 


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