Nicolò Catania: “Tutti dobbiamo pensare all’interesse del paese”

Egregio Direttore,
mi scuso già da subito se torno a disturbarLa con questa mia ulteriore nota e se sono costretto, mio malgrado, ad approfittare della Sua consueta gentilezza e disponibilità, ma gli ultimi accadimenti unitamente a svariate indiscrezioni giornalistiche, mi impongono ancora una volta di chiederLe di voler pubblicare, sul prezioso e puntuale periodico da Lei diretto, la presente lettera che ha il solo fine di far chiarezza, se possibile, anche rispetto ad una serie di illazioni, deduzioni illogiche, chiacchiericci e quant’altro che mi hanno visto protagonista, ribadisco mio malgrado, di presunte mai dichiarate candidature o ancor peggio di nuovi posizionamenti politici.

Vorrei pertanto tornare a ribadire, dalle pagine del Suo giornale, alcune mie precedenti affermazioni che trovano ancora oggi fondamento, delle quali sono fermamente convinto e per le quali mi sto impegnando quotidianamente, quale posizione politica o meglio dire quale impegno civico desideravo e desidero assumere o meglio ancora sentivo e sento il bisogno di perseguire.

Pertanto riporto il passaggio di quelle dichiarazioni nella presente nota, al fine di ribadire in maniera definitiva, mi auguro, il mio pensiero: “I tempi sono ormai maturi perché vi sia una partecipazione, la più ampia possibile, alla gestione della cosa pubblica, che si fondi su principi di meritocrazia, sulla valorizzazione delle variegate professionalità presenti nel nostro territorio, sull’impegno quotidiano, sulle esperienze maturate in campo amministrativo, sulla condivisione di intenti e sul superamento di sterili contrapposizioni di palazzo che, nel tempo, hanno soltanto fatto perdere di vista i reali obiettivi che un’amministrazione virtuosa e a misura di cittadino dovrebbe porsi. E’ ora che chiunque ricopra ruoli amministrativi, a qualsiasi titolo (Sindaco, Assessori, Consiglieri…), punti lo sguardo “al di là del proprio personale orticello”, in un’ottica di crescita collettiva che altrimenti ne risulterebbe soffocata; è quindi auspicabile un atteggiamento rinnovato, un interesse reale nei confronti del cittadino e del contesto civico, un approccio simil-Governo di Salute Pubblica che possa far rinascere la speranza ormai smarrita.

Tutto ciò non è utopia, ma un sogno politico-amministrativo, che può realizzarsi soltanto al di fuori dei luoghi comuni, degli schemi standard, delle candidature volute dall’alto e/o dalle segreterie regionali dei partiti o ancor peggio dal potente di turno; è un progetto che può concretizzarsi attraverso un impegno civico forte, disinteressato, che si sviluppi sotto il vessillo di un’unica bandiera: il Gonfalone della Città.”

Questo, Egregio Direttore, ritengo che non abbia nulla a che fare con candidature personali o altri riposizionamenti politici, ma piuttosto con il desiderio di ricercare “il mezzo” più idoneo, in grado di affrontare un percorso diverso, il più ampiamente condiviso, con tappe e traguardi ben definiti, con un itinerario fatto da scelte virtuose e con una aggregazione che racchiuda le migliori esperienze di cui oggi disponiamo, tutto ciò a prescindere di chi debba avere il ruolo, senza alcun dubbio gravoso e impegnativo, di “guida”.

Concludo, Egregio Direttore, ricordando che il mio impegno civico lo sto comunque attuando ricoprendo il ruolo di Coordinatore dei 21 Sindaci del Belice, che gli stessi unanimemente hanno voluto riconfermarmi, portando avanti le istanze del territorio, chiedendo con forza il rispetto dei diritti dei nostri cittadini, le misure necessarie di al rilancio socio-economico dei nostri territori e delle nostre collettività, in tutte le sedi, con tutta la determinazione possibile e, oserei dire, con caparbietà, oltre che a titolo completamente gratuito.

Vorrei infine tornare a ringraziarLa per avermi dato l’opportunità di chiarire ancora una volta la mia personale posizione, unicamente incentrata al desiderio di voler dare, se possibile, un modesto contributo per costruire, assieme a quanti lo vorranno, un futuro migliore per la nostra Città e per i nostri figli, che riparta dalle cose semplici e possibili, dal decoro urbano, dai servizi basilari ed essenziali che si rendono necessari per poter vivere in un contesto il più civile possibile. Cordialmente

Partanna 16/10/2012 Nicolò Catania


Pubblicato

in

da