Partanna, al via lavori di recupero della Chiesa della Madonna di Trapani. Un finanziamento di 50mila euro per la messa in sicurezza del prospetto

PARTANNA – Sono iniziati in questi giorni i lavori di messa in sicurezza della facciata della Chiesa della Madonna di Trapani di contrada Canalotto. L’intervento per il quale il Comune ha stanziato la somma di 50mila euro rientra nel programma di recupero e valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e architettonico della cittadina portato avanti dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicolò Catania.

Il progetto prevede la messa in sicurezza e manutenzione straordinaria della facciata ancora esistente dell’edificio di culto. Il rup dell’opera è l’architetto Gianni Calderone. I lavori permetteranno il salvataggio del prospetto per permettere l’accesso al simulacro della Santa Madre e a quel che resta della Chiesa distrutta dal terremoto della Valle del Belice del 1968. Per il recupero della facciata si procederà alla costruzione di contrafforti di sostegno, quindi verranno inserite delle piastre d’acciaio ed effettuate delle iniezioni di calce idraulica naturale e sarà smontato e ricostruito lo stipite destro del portale di ingresso danneggiato e scardinato. Inoltre sarà realizzata una copertura di mattoni che andrà a proteggere da eventuali piogge la parte superiore del prospetto. “L’iter per la progettazione dei lavori, interamente a carico del bilancio comunale – afferma il sindaco Nicolò Catania – è stato lungo e complesso. L’intervento era stato programmato da tempo ma solo dopo aver portato a termine l’indispensabile percorso amministrativo, burocratico e finanziario, inclusi i tempi pratici necessari per svolgere le relative procedure di gara, è finalmente arrivato in fase di attuazione. L’obiettivo finale che l’amministrazione persegue, in armonia con la nuova programmazione regionale, è quello di reperire i fondi per la costruzione di un edificio che sia anche al servizio del culto e fruibile ai tanti fedeli che ancora oggi si recano in segno di devozione a visitare ciò che rimane della chiesa della Madonna di Trapani”.


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