Monthly Archives: Gennaio 2017

Partanna: 550.000 euro di opere di manutenzione ordinaria e straordinaria per la città

PARTANNA – Sono state ultimate le procedure di gara per avviare alcuni cantieri di manutenzione ordinaria e straordinaria il cui ammontare complessivo è di circa 550.000 euro.

Tali investimenti saranno possibili grazie ad una variazione di bilancio presentata dalla giunta e approvata dal Consiglio Comunale il 30 novembre u.s.

Le somme, provenienti da avanzo vincolato, sono state prontamente rese disponibili contemporaneamente alla approvazione della Legge di Stabilità Nazionale che, anche quest’anno, ha previsto, per gli Enti Locali, la possibilità di utilizzare, per i lavori pubblici, il Fondo Pluriennale Vincolato.

I lavori in questione riguarderanno le opere di manutenzione di alcune strade urbane, di parte della rete fognaria, di alcuni edifici comunali, di aree a verde pubblico, dell’area artigianale, di alcuni edifici scolastici, della rete pubblica di illuminazione etc.
Altri interventi saranno destinati all’acquisto e collocazione di cestini per le vie della città, di pensiline per le fermate dell’autobus, di un ascensore per la sede municipale, di una recinzione per le aree di c.da stretto ed ex baraccopoli di s. Lucia, di lampioni per pubblica illuminazione autoalimentati, di isole ecologiche mobili per la raccolta differenziata, di contenitori per la raccolta differenziata destinati alle attività commerciali etc.
Gli interventi riguarderanno inoltre l’acquisto e la collocazione di dissuasori automatici per l’istituzione di una ZTL nel corso principale.
In ultimo, non per importanza, è stato possibile utilizzare detto avanzo vincolato per avviare le procedure per gli incarichi di revisione del Piano Regolatore Generale.

Il Sindaco Nicola Catania ha evidenziato soddisfatto: “abbiamo motivo di ritenerci soddisfatti per il grande lavoro svolto, frutto di una attenta programmazione che ci ha visti particolarmente attenti alla possibilità che offriva la Legge di Stabilità Nazionale approvando, nella stessa giornata, una importante manovra che darà certamente servizi importanti per la nostra comunità.
Sento il dovere di ringraziare, il Consiglio Comunale per aver prontamente approvato la proposta dell’Amministrazione, ma un ringraziamento particolare va fatto ai dipendenti comunali dell’Ufficio Tecnico e dell’Ufficio di Ragioneria e ai loro dirigenti, Ing. Pisciotta e Dottore Giambalvo che hanno lavorato alacremente, talvolta anche in giornate festive, per far sì che si potessero concludere tutte le operazioni entro la scadenza perentoria del 31 dicembre”.
L’assessore ai Lavori Pubblici Ing. Nicola La Rosa ha ribadito: “mi unisco ai ringraziamenti del Sindaco nei confronti di tutti gli uffici che insieme a me hanno incessantemente lavorato sia nella fase di progettazione che di elaborazione degli atti amministrativi.
Ritengo che riuscire, alla scadenza del 31 dicembre, a progettare, impegnare e avviare le procedure di gara per le attività programmate dalla giunta dimostra che si è lavorato con spirito di abnegazione ognuno per la propria parte”.

Il sindaco Catania parla di Coworking al premio eccellenze Castelvetrano Selinunte

CASTELVETRANO – Si è conclusa con successo la terza edizione del Premio Eccellenze Castelvetrano Selinunte nella quale, oltre alle premiazioni programmate, ci sono stati momenti di spettacolo con due noti attori come Ninni Bruschetta e Dario Veca, protagonisti di fiction televisive di successo. Lo stesso Bruschetta ha anche presentato il suo libro “Manuale di sopravvivenza dell’attore non protagonista”. Questo l’elenco dei premiati: Antonino Daì, Gigi Simanella, Adriana D’Angelo, Fabio Triolo, Gianluca Spaziani, Francesco Saverio Calcara, Aurelio Giardina, Vincenzo Napoli, Nonna Letizia Favuzza, Mario Bencivinni, Mario Sparacia, Orazio Torrente, Pasquale Biondo, Salvatore e Martina Montalbano, infine la Scuola Media Capuana Pardo.

Presenti i sindaci dei paesi belicini che hanno “presentato” le “eccellenze” dei loro paesi. Qui faremo riferimento in particolare a Partanna e a quanto ribadito dal sindaco Nicolò Catania che ha presentato Mario Bencivinni, giovane e-commerce manager alla multinazionale L’Oreal. “E’ importante che alcuni giovani, come Mario, siano andati fuori Sicilia per trovare una loro ottima realizzazione lavorativa, ma oggi diventa sempre più importante che i giovani possano riuscire a trovare qui nella loro terra il lavoro che li soddisfa. E’ quello che a Partanna abbiamo voluto stimolare creando una struttura di Coworking che sia una grande opportunità per i giovani di Partanna e di tutto il Belice”.

Il modo di augurare buon anno da parte di Vito Piazza

DOPO LE FESTE   di Vito Piazza

Abbiamo tutti esagerato col cibo. E pur non essendo un nutrizionista come il mio amico Tino Traina mi piace cogliere la vera “essenza” del mangiare. So che molti rimpiangono il tempo in cui la carne si mangiava solo a Natale e Carnevale (una contraddizione doppia: Gesù in una stalla poteva al massimo mangiare latte materno e di pecorelle – per questo poi racconterà l’affannosa ricerca della pecorella smarrita, perché la fame provata alla nascita rimane per tutta la vita -) mentre Carnevale deriva da “carne levare” che non è certo un invito a levare la carne, la salsiccia, il porco di casa- senza offesa- ingurgitando il tutto facendolo sparire nello stomaco. Eppure oggi – seppur col governo attuale – in qualche modo possiamo permetterci la carne tutti i giorni. E ci siamo pure inventati che il cioccolato favorisce il riso. Vi ricordate quando la nonna o la mamma vi dava un po’ di companatico che spariva subito? Siete fortunati, a me la nonna dava due pezzetti di pane: il più grosso era abbastanza fresco, il più piccolo rappresentava il companatico, più duro ma più gustoso: non sono mai riuscito a finire contemporaneamente pane e companatico. Piccola digressione per seguire quanto detto sui siciliani nientemente che da Cicerone: Che il siciliano sia avvezzo all’ironia lo sosteneva anche Cicerone (in Verrem – Actio Secundae – Liber Quartus – De Praetura Siciliensi) “Numquam est tam male Siculis, qui aliquis facete et commode dicant (Qualunque cosa possa accadere ai Siciliani, essi lo commenteranno con una battuta di spirito).” A noi , dice Cicerone, non succede niente di tanto grave che non riusciamo a trasformarla in una battuta di spirito. E quando qualche scolaro chiedeva la spiegazione di cosa significasse contemporaneamente, il maestro diceva: poniamo che tua madre faccia il mestiere più antico del mondo di nascosto da tuo padre, che qualifica potremmo dare a tuo padre?

E il bambino: sarebbe “cornuto!”

E il maestro: e contemporaneamente tu saresti figlio di puttana!

Ritorniamo sui binari seri darto che la scuola non è mai stata una cosa seria.

Perché continuamo a mangiare così tanto?

Perché da un punto di vista sociologico quando un uomo prova la fame, quella vera che solo gli ipocriti chiamano “appetito” rientra nella categoria dell’”homo aeconomicus”: ha fame deve mangiare.

Poniamo che passi ad uno status sociale più elevato. Ora ha i soldi, può mangiare come e ciò che vuole. Non è più un homo aeconomicus. Ma gli è rimasta la cultura- vale a dire tutto ciò che influenza atteggiamenti e comportamenti dell’homo aeconomicus e posto nella scelta tra comprare un quotidiano per informarsi preferisce pensare alla pancia ingurgitando una brioches di cui era solita nutrirsi Maria Antonietta prima che la Rivoluzione francese gli facesse perdere la testa per Robespierre (Forse non è proprio così). E’ questo un motivo che travalica la psicologia sociale per affondare nell’antropologia.

Ha ragione un grande della nostra cucina:

Il mondo ipocrita non vuol dare importanza al mangiare; ma poi non si fa festa, civile o religiosa, che non si distenda la tovaglia e non si cerchi di pappare del meglio. (Artusi)

… E vissero felici è contenti. Questo il finale di quasi tutte le fiabe dove lei trova il principe azzurro sposa una Cenerentola, povera, ma graziosa. Fine, snella una top model. La fiabe si fermano qui. Cosa c’è oltre? Forse Cenerentola si metterà a preparare pranzetti e leccornie e visto che dopo qualche anno sarà decisamente ingrassata non avrà altra soluzione per mantenersi l’affetto del principe che prenderlo per la gola. E il principe tornerà a casa non tanto per amore quanto per fame. Diventerà un goloso, se non addirittura un ingordo. A questo punto dovrà guardarsi dalle tentazioni della strega (si ricordi che nella realtà storica le streghe venivano bruciate perché bellissime e che oggi sono scomparse perché abbiamo smesso di bruciarle) che guardandosi nello specchio sarà davvero lei, se non la più belle del reame, sicuramente più bella della Cenerentola diventata ormai bolsa e grassa. Che succede allora? Cenerentola si mette a dieta. Ma come tutti noi aspetta sempre il lunedì. Un lunedì che difficilmente sarà segnato sul calendario con nomi e cognomi. Ci sarà sempre un manicaretto che dividerà con il principe (obeso, ormai è obeso) per via del principio dettato da Oscar Wilde: so resistere a tutto tranne che alle tentazioni. E questo non tanto perché la fame è un BIS-sogno( un sogno sognato due volte) quanto perché il cibo non costituisce da tempo un nutrimento, ma un piacere edonico che sembra rimediare alle nostre frustrazioni quotidiane. Hai litigato con il capoufficio? Allora non ti resta che abbuffarti. Hai problemi esistenziali e vedi che il tuo collega invece vive sereno e soddisfatto? Tanto vale mangiare. E bere (ricordate una canzone di Vecchioni? “ E non c’è niente che non passi con il vino…”) non tenendo conto del fatto che spesso ciascuno cerca il paradiso nell’inferno degli altri. Che ne sai della vita intima del collega?“ molti che credono di avere una vita interiore molto intensa, hanno in realtà il verme solitario”. A parte questo tutte le scuse son buone per ripetere la grande abbuffata: il compleanno, una rimpatriata fra amici, una riunione di lavoro, un matrimonio e perfino un funerale (lu cunzulu!)… Ma perché questa attribuzione impropria al cibo? Perché il cibo non è solo tempo (il tempo di pranzo e cena) ma anche spazio e divertimento: il luogo dove si mangia, i figli o vicini cari, la coincidenza col programma preferito, l’allegria delle luci e delle forchette splendenti, il brindisi e il suono dei bicchieri copputi… Aveva ragione Bernard Shaw: le cose più belle della vita o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare.

Del resto tutta la storia umana attesta che la felicità dell’uomo consiste nel rimanere un peccatore affamato. E questo da quando Eva mangiò il pomo. E la saggezza cinese ci dice che mangiare è uno dei quattro scopi della vita… quali siano gli altri tre, nessuno lo ha mai saputo.

E Socrate? Capace di sopportare ettolitri di vino e quintali di cibo scusandosi (pare nel Convivio se si vuol dar retta a Platone) col dir: non bisogna preoccuparsi di ciò che si mangia, ma con chi si mangia. Mangiare non è più un fatto fisiologico, ma culturale. Fast food e slow food non sono due scuole di pensiero: sono due scuole di famelici alcuni dei quali divorano ignobili porcherie da Mac Dhonald e altri che mangiano una sola volta: dal mattino alla sera.

Certo ci sono persone a cui certi cibi sono rigorosamente vietati: ma anche costoro sanno trovare rimedio alle restrizioni. Conosco diabetici che dopo un enorme piatto di pastasciutta, salsiccia rosolata nell’aceto, due cannoli e un pezzo di torta tanto per gradire, quando è il momento del caffè si precipitano dicendo: PER ME SENZA ZUCCHERO, grazie!

E se l’ignara padrona di casa chiede perché, si sente rispondere: PRODUZIONE PROPRIA.

L’idea di paradiso che hanno molti e schivando i gironi infernali danteschi è quella di inserire nel calendario una sola festa con cenone: il capodanno. 365 di calendario. E forse penseranno che a chi bussa alla porta non si domanda: “Chi sei?” Ma: “Siediti e mangia”.

E’ vero che tutto quel che non si mangia, fa bene alla salute. Ma il Capodanno è passato. Mettiamoci a dieta.

D’accordo?

Cominciamo da lunedì

… AUGURI