A Castelvetrano nuova posa dell’asfalto circolare realizzato con gomma ottenuta dal riciclo dei pneumatici fuori uso

CASTELVETRANO – Nuova applicazione pratica dell’asfalto ottenuto tramite un processo di economia circolare, riciclando la gomma dei pneumatici fuori uso, messa in pratica da un’innovativa startup con base a Santa Ninfa, in provincia di Trapani. Ad essere adesso pavimentata con la rivoluzionaria tecnologia, già avviata con successo l’estate scorsa, è la trafficatissima via Caduti di Nassiriya a Castelvetrano, dove i lavori di rifacimento del manto stradale sono completati con una tecnologia che migliora le prestazioni dell’asfalto.

A venire così perfezionato è il percorso mirato alla realizzazione di opere pubbliche, in un’ottica circolare nell’ambito della pavimentazione stradale, che vede come protagonisti la Smacom. la startup innovativa Rub-Lab e la DS Asfalti, assieme al dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo, in collaborazione con la società consortile Ecopneus, principale operatore in Italia nel recupero dei Pneumatici Fuori Uso, e l’azienda svizzera Tyre Recycling Solution (TRS).

Ieri (16 dicembre) si è quindi proceduto con la posa del primo tratto del cosiddetto “asfalto gommato”, che consente di riciclare in modo ecosostenibile i pneumatici a fine vita, stavolta usato per rimettere in sesto la pavimentazione dell’arteria stradale che si trova all’ingresso della cittadina castelvetranese, in corrispondenza dello svincolo dell’autostrada A29, in una zona che negli ultimi anni ha visto un’esponenziale crescita del traffico di automobili e mezzi pesanti.

A distanza di pochi mesi dalla prima opera compiuta ad Alcamo perciò il banco di prova si fa più significativo, coprendo un’area di 12 mila metri quadrati attraverso l’asfalto del futuro, grazie al riciclo di un corrispettivo di circa mille pneumatici fuori uso, più lavorabile rispetto a quelli tradizionali, con una minore emissione di fumi, che mantiene la colorazione nera più a lungo dando maggiore risalto alla segnaletica orizzontale, e per di più fonoassorbente.

«La nostra mission è quella di favorire la realizzazione di pavimentazioni migliorate e sostenibili, grazie ad un modello di business di tipo circolare nel recupero degli pneumatici fuori uso, a partire dal cosiddetto ECR (Engineered Crumb Rubber), cioè il polverino di gomma ingegnerizzato, da utilizzare nella produzione di conglomerati bituminosi», dice Antonino Pellicane, della Smacom, azienda leader in Sicilia nella raccolta, recupero e trattamento degli pneumatici fuori uso, con base a Santa Ninfa.

«Il nostro progetto imprenditoriale si sta espandendo, ora che le amministrazioni comunali si stanno sensibilizzando, e iniziano a capire che utilizzare materiali riciclati anche per asfaltare le strade è un valore aggiunto per le pavimentazioni stradali che si possono offrire ai cittadini», afferma Luciano Spina, presidente di Rub-Lab, startup nata a marzo 2020 nel cuore della Valle del Belice per dare una seconda vita ai pneumatici fuori uso, titolare esclusiva in tutto il Sud Italia del brevetto per l’utilizzo della tecnologia ECR. «Il polverino ottenuto tramite questo metodo diventa una risorsa, andando tra l’altro a migliorare le prestazioni meccaniche e tecnologiche delle pavimentazioni stradali – sottolinea Spina -, oltre al fatto di abbattere i costi di manutenzione».

«Per noi l’economia circolare è sempre stata un cavallo di battaglia, e il fatto di riutilizzare mille pneumatici diventati materia prima per pavimentare un’arteria tanto importante per la nostra città, come via Caduti di Nassiriya, è una grande soddisfazione», dichiara il sindaco di Castelvetrano, Enzo Alfano, che ha presenziato all’inizio dei lavori, anticipando che «quando si avranno fondi per il rifacimento di nuove strade cittadine, seguiremo il percorso avviato oggi, anche perché la fonoassorbenza di questo nuovo asfalto lo rende adatto alle strade cittadine, per ridurre il rumore del traffico».

«L’utilizzo del polverino ingegnerizzato nella produzione di bitume ne aumenta la flessibilità», spiega Davide Lo Presti, docente dell’Università di Palermo, unica realtà accademica in Italia che porta avanti studi su come adattare le miscele bituminose, con tecnologia ECR, ai requisiti dei gestori italiani delle strade. «Stiamo trasferendo la nostra conoscenza alle imprese che credono in questa tecnologia, con lo scopo primario di fare rete – continua Lo Presti –, ma anche per accrescere la cultura del controllo della qualità dei materiali nei confronti di chi fa le strade».

«Quello che stiamo cercando di fare è introdurre questa nuova tecnologia nella produzione dell’asfalto, trasferendo la nostra esperienza ad aziende e pubbliche amministrazioni, perché è stato dimostrato che il polverino di gomma ingegnerizzato ne migliora le prestazioni», asserisce Luis Alfonso de León Alonso, della società svizzera Tyre Recycling Solution, titolare in Europa del brevetto americano “Asphalt plus”. «Stiamo esportando questa tecnologia in diversi Paesi, individuando in ogni realtà locale un partner – conclude il manager della TRS -, ed il lavoro che in Italia stiamo facendo con Smacom e Rub-Lab sta dando ottimi risultati».


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