AUGURI PER IL NUOVO ANNO!

Sono giorni di auguri, questi. Come da tradizione secolare, allo scadere dell’ultimo giorno dell’anno che tramonta e all’inizio del nuovo si fa a gara nello scambiarsi gli auguri; dove la parola “auguri” sta a significare “speranza in qualcosa di favorevole”, sapendo, magari, che, così come ci ricordano le riflessioni del Venditore di Almanacchi di leopardiana memoria, tutto si svolgerà secondo un copione…imprevedibile. Ma ci sono auguri e auguri! Augurarsi che piova in autunno-inverno senza far danni e che splenda il sole in primavera-estate senza procurare scottature, è puro auspicio fondato sulla speranza, non dipendendo, certo, tali fenomeni, dalla volontà degli uomini né dagli auguri che essi si scambiano. Ma che le strade e le piazze urbane siano pulite, ben livellate e sgombre da erbacce; che le strade di campagna non siano ridotte a mulattiere; che la mensa scolastica cominci con l’inizio delle lezioni; che il centro urbano di notte sia illuminato adeguatamente in ogni suo angolo; che le piante dei viali e delle piazze siano ben curate e all’occorrenza rimpiazzate; che le fogne cittadine siano opportunamente pulite e disinfestate; che i branchi di cani randagi siano tenuti sotto controllo; che i beni culturali non vadano in malora; che le finanze comunali, frutto del sacrificio dei cittadini, siano impiegate secondo l’aureo principio del “primum vivere, deinde philosophari” (che in soldoni spiccioli sta a significare “prima i servizi e dopo le canzonette e le barzellette”!), tutto questo, sì, dipende dalla volontà e dalla capacità dell’Amministrazione Comunale. Mi direte che è per questo che bisogna ricorrere agli “auguri”, come a sortilegi. E no, amici miei! Il desiderio di vivere in un paese civile non può essere affidato alla “speranza”; deve basarsi, invece, sulla “certezza”. Un’Amministrazione Civica non cade dall’alto. Essa viene eletta dai cittadini. Questi, con le proprie mani, tracciano il proprio futuro, che sarà favorevole o sfavorevole a seconda che scelgano i propri rappresentanti con oculatezza o no. Mi pare lapalissiano: il quinquennio 2023-2028 sarà quello che gli elettori a Giugno 2023 vorranno. Gli auguri, pertanto, possono avere un senso solo se riferiti al civico comportamento degli elettori!


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