Belice Ambiente, mi…che fame!

di Antonino Bencivinni            Sulla gestione di Belice Ambiente c’è stato molto da dire (è stato detto che “si è dimostrato uno dei più grandi carrozzoni politico-clientelari della storia della Sicilia”), ma mai si era arrivato ad un discorso esplicito e devastante come quello fatto recentemente da Sonia Alfano attuale commissario straordinario regionale dell’Ato Belice. “Una gestione criminale, scientificamente studiata”, ha detto Sonia Alfano riferendosi a quella della Belice Ambiente, nella riunione del 5 febbraio con i sindaci dei paesi dell’Ato Belice. E ancora “Non accetto che chi si è mangiata la società, oggi venga a darmi lezioni di moralità”. Anche i sindaci e in particolare il sindaco di Partanna Nicola Catania non hanno avuto peli sulla lingua: “C’era già pronto – ha detto Catania – un colpaccio da 7 milioni di euro in danno ai cittadini”, riferendosi all’ottobre 2013 sul ruolo dei privati nel caso in cui si fosse chiusa la discarica di Campobello di Mazara. A Sonia Alfano ha fatto eco il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi, che il 9 febbraio ha evidenziato: “Relativamente alla vicenda Ato Belice per la quale il Commissario nominato dalla Regione, Sonia Alfano, si è lanciata in dichiarazioni di una certa gravità, offensive e calunniose nei confronti dei commissari precedenti nominati dalla stessa Regione, vale la pena di far notare come la Alfano è a nostro avviso andata ben oltre il mandato conferitole, immaginando di aver ricevuto un potere divino sulla gestione dell’Ato Belice Ambiente, violando la natura del decreto di nomina e suscitando seri dubbi circa le reali intenzioni della Stessa. Non c’è alcun dubbio – ha continuato Cristaldi – che se la Alfano vede azioni illecite, illegittime o addirittura criminali è obbligata a rendere pubblici i fatti che l’ hanno portata a tali esternazioni, mentre non è sufficiente che dichiari genericamente di essersi rivolta alla Corte dei Conti o alla Procura della Repubblica”. E’ poi dell’11 febbraio il comunicato di Nicolò Maria Lisma che è stato prima per alcuni anni amministratore e poi liquidatore (ancora in carica) della Belice Ambiente, società che dopo Lisma per un certo tempo non è riuscita a trovare un commissario straordinario che la gestisse: si sono succedute le nomine di Leonardo Coniglio, Franco Regina, Pasquale Calamia, Silvia Coscienza fino ad arrivare a Sonia Alfano nominata commissario straordinario della Belice Ambiente il 14 ottobre 2014. Dopo le esternazioni di Sonia Alfano del 5 febbraio scorso (alcune citate sopra), arrivano l’11 febbraio, come dicevamo, le dichiarazioni di Nicolò Maria Lisma: “In riferimento alle notizie apparse sugli organi di stampa, a più riprese, e riferite al Commissario Straordinario dei Comuni soci dell’ATO TP2 , Sonia Alfano, – si legge nel comunicato di Lisma – ritengo opportuno – benché abbia già conferito mandato ai miei legali di procedere al fine di ottenere l’integrale risarcimento dei danni da chiunque cagionati, anche in concorso, alla mia persona, al mio onore e alla mia dignità morale e professionale dai fatti, dagli episodi e dalle circostanze non veritiere e distorte esternate – precisare quanto segue: il 30.9.2013 è cessata, per legge, la gestione del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti sino a quel momento di competenza del Liquidatore (ndr. che era lo stesso Lisma). A partire dall’1.10.2013, la gestione è stata affidata, in via esclusiva, a dei Commissari Straordinari, nominati dalla Regione. Questi, agendo in nome e per conto dei Comuni soci dell’ATO TP2, gestiscono, in via esclusiva, dalla predetta data dell’1.10.2013, anche le discariche e il Polo tecnologico di Castelvetrano. Per cui l’Alfano avrebbe dovuto muovere i suoi rilievi ai vari Commissari Straordinari avvicendatisi a partire dall’1.10.2013 e non certo a me. – ha continuato Lisma – Io non sono stato coinvolto nell’attività di gestione, né sono stato chiamato a condividere le scelte operative e gestionali poste in essere dai Commissari Straordinari (vedi, ad esempio, chiusura discarica, mancata iscrizione all’albo gestori, concessione in comodato gratuito degli automezzi, etc.)….I debiti della società sono stati generati nel corso delle amministrazioni precedenti all’assunzione dell’incarico da parte mia. La signora Sonia Alfano avrebbe dovuto documentarsi prima di lanciarsi nelle sue asserzioni diffamatorie”. Intanto è notizia fresca che il Tribunale Civile di Marsala ha deciso con sentenza n. 39/19 gennaio 2015, che i compensi dell’avv. Francesco Truglio (che era alla guida della Belice Ambiente prima di Lisma) erano legittimi; di conseguenza è stata rigettata la richiesta di restituzione di 56.859,52 euro avanzata dalla Belice Ambiente in liquidazione (allora guidata da Lisma)nei confronti dell’avv. Francesco Truglio per i suoi incarichi ricoperti dal 2007 al 2010, prima da presidente del Cda e poi da amministratore unico della Belice Ambiente. Francesco Truglio, si legge nell’atto di citazione del 30 luglio 2012, “dal mese di maggio 2007 sino al mese di maggio 2010 aveva ricoperto la carica, prima, di Presidente del Consiglio di Amministrazione della Belice Ambiente e, successivamente a partire dal 22.11.2007, di Amministratore Unico percependo quali compensi per le cariche ricoperte la complessiva somma di 271.397,00 euro, di cui 92.630,00 per l’anno 2007, 90.000 euro per l’anno 2008, 61.000,33 euro per l’anno 2009 e 27.766,67 per i primi mesi del 2010”. La Belice Ambiente chiedeva nell’atto di citazione di “ritenere e dichiarare che il compenso percepito dall’avv. Francesco Truglio nella qualità di Amministratore Unico della Belice Ambiente deve essere ricondotto nel limite massimo consentito di 46.247,52 annui”. Il tribunale però a gennaio di quest’anno ha dato ragione a Truglio. Non potevamo non dedicare la copertina alla Belice Ambiente e al “rispetto” dei soldi della gente da essa dimostrato negli anni.


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