Le nostre Tradizioni
La santa figghiulanza
Quando ero bambino, mia madre mi raccontava che occasionalmente passavano per le strade dei monaci che venivano dalla Terra Santa, avvisando a viva voce: “Va
Pudda’ri, lu puddaru, la puddara, la pudda e la ‘mpudda
La lingua siciliana ha molti vocaboli simili, con delle differenze appena percepibili, che tuttavia danno un significato del tutto diverso. Purtroppo si tratta di vocaboli
Manufatti di artigiani locali
Salvatore Ditta, un anziano pensionato di Partanna del quale abbiamo già pubblicato oggetti della cultura popolare da lui realizzati, in numeri precedenti di Kleos (n.
Patrimonio culturale
Nei nostri territori ancora resistono manufatti di origine popolare opera di cultori che con amore continuano a far rivivere tradizioni culturali cui ancora i cittadini,
La quacina e li carcari
La “quacina” (la calce) ancora oggi è utilizzata come malta per l’edilizia. Durante la civiltà contadina, trovava un’infinità di altri utilizzi: Pietre di calce viva
La leggenda di Satalivigni, bandito mazarese
Chi comanda, spesso perché abusa della sua autorità o perché manda la democrazia in un altro paese, non è stato mai visto di buon occhio
La puzza d’agghia
Durante il feudalesimo i contadini erano considerati servi della gleba, un piccolo gradino in più degli schiavi. Essi facevano parte integrante della proprietà terriera, del
L’attruvatura
Il vocabolo siciliano “attruvatura o truvatura” sta ad indicare l’atto del ritrovamento di un tesoro nascosto da molto tempo e dimenticato da tutti. Si tratta
Quartieri, cinta daziaria e parrocchie a Castelvetrano
La Castelvetrano ottocentesca era divisa in quattro quartieri: Sant’Antonio, San Giovanni, San Nicola e San Giacomo. Ogni quartiere era dotato di una compagnia d’armi con
Cane di compagnia e randagismo
Una volta la famiglia era formata dal padre, dalla madre, da una numerosa prole, spesso dai nonni e a volte dai bisnonni. Le famiglie più