Civitas: un tagliatore di teste per Partanna?

Sono stato lontano dalle elezioni e dagli eleggibili. Non per superbia o qualunquismo. Per ignoranza. Ciascuno schieramento mi ha contattato, forse volevano dare un “colorito” culturale ai loro programmi o alle loro persone. Ciascun personaggio, più o meno nuovo era (o tale sembrava) degno di fede. Ho detto un deciso NO a tutti. Per quel poco che rappresento, devo e voglio partire dal positivo e data l’età che avanza (sperando di non incontrare anzitempo il signor Alzhaimer) voglio contraddire il grande Oscar Wilde che sosteneva: “si danno sempre buoni consigli quando non si possono dare più cattivi esempi”. E, fuori dagli schemi come sono sempre stato (“cu nasci tunnu un po’ moriri quadratu”), mi farò mandare a quel paese (Milano?) da chi crede – e a ragione – al detto: non datemi consigli, so sbagliare da me, ma forte dei miei anni di consulenza al Comune di Milano, farò ciò che una persona di buon senso non dovrebbe mai fare: dare consigli. Non salgo sul carro del vincitore (questo succede in Italia perché, come diceva Ennio Flaiano in Italia si corre sempre in aiuto del vincitore), ma salgo sul carro della nostra città in Sicilia dove la situazione è più tragica e si corre sempre in aiuto del vivo, essendo il morto, come è noto, morto e per lui non si può fare nulla.  Spiego l’arcano: il positivo è che Partanna ha dimostrato una passione politica ignota al resto d’Italia, il negativo è che questa passione si mostra SOLO durante le elezioni. Re Enzo ci ha abituati così. Ha vinto chi ha vinto. Ma lo ha fatto con una maggioranza schiacciante tale da costringere i partiti seri a fare una seria autocritica (Anche se qui, sono sempre GLI ALTRI a sbagliare).

L’importante è che, DOPO, vinca Partanna. Allora il consiglio: è impossibile che uno che non comandi a casa propria e non sappia gestire la propria famiglia, sia in grado di gestire un Comune, così come un leader di Istituto che non sappia amministrare la propria azienda o la propria scuola sia invece in grado di amministrare una città. I partannesi intelligenti lo hanno capito e hanno agito di conseguenza. A chi vorrà fare qualcosa per il nostro paese spetta il compito di fare pulizia in casa propria. A partire dall’Amministrazione “strictu sensu” che dovrà aiutarlo, coudivarlo. Siamo sicuri che gli impiegati comunali facciano TUTTI il loro dovere? Siamo sicuri che la macchina organizzativa non abbia bisogno di una revisione? Siamo sicuri che la “customer satisfaction” sia appannaggio dei partannesi che richiedono servizi DOVUTI? Nel passato gli impiegati tutti (comunali, ufficio del registro, statali e soprattutto regionali – penso sempre a quelli col fischietto che sorvegliano rovine antiche e i cui uscieri sono pagati come e più dei Dirigenti superiori del MIUR) consideravano il loro ufficio come esercizio di potere e non come SERVIZIO. Oggi è ancora così? Un suggerimento, primo suggerimento: dobbiamo aspettare “STRISCIA LA NOTIZIA” prima di pescare ciò che non va? A chi darebbe fastidio l’installazione di telecamere all’interno di TUTTI gli uffici pubblici? Non certo a chi ha sempre fatto il proprio dovere. A chi darebbe fastidio una commissione di verifica esterna e non influenzabile per confermare che ciascuno stia laddove deve stare e non magari occupato in un secondo lavoro? Guardiamoci in faccia: molti impiegati e funzionari, molti cantieristi ecc.  sono stati sistemati da Re Enzo: e se qualcuno ancora pensasse di restare fedele alla sua filosofia che semel abbas semper abbas? (tradotto: che una volta occupato un posto si è inamovibili?). Capisco la difficoltà – è solo un esempio si badi – di fare una multa a un parente (a Partanna lo siamo tutti) con cui fino ad un attimo prima si era amici. Secondo consiglio provocatorio: perché non effettuare uno scambio tra vigili di città diverse? Temporaneo si intende.

Questo vale per tutti coloro che hanno compiti di servizio PUBBLICO.

Partanna deve essere un paese NORMALE.

Lo è già?

E allora chi dovrebbe temere le telecamere o una settimana di lavoro altrove?

Ho un amico che i Comuni grandi (Prato, Firenze, Milano ecc.) chiamano per RIDURRE I COSTI (non solo politici, ma amministrativi, organizzativi gestionali). Lo chiamano il “tagliatore di teste”. Si chiama Massimo Nutini ed è segretario dell’Anci, l’Associazione del Comuni Italiani. Serve per verificare se ogni persona è al posto giusto e fa le cose giuste? Serve per verificare se ci sono straordinari non motivati? Serve per verificare se molto ciarpame letterario e culturale venga “sovvenzionato” dal Comune?

Sicuramente serve per ridurre le spese ingiustificate che magari i “babbi partannesi” pagano senza saperlo.

Caro Sindaco nuovo, sono un cittadino partannese. Ho diritto alla trasparenza e voglio una Partanna efficiente (capace di fare le cose bene) ed efficace (capace di fare le cose giuste).

Auguri Nicola. Di cuore.

Non ti invidio se pensi di potere mettere mano ad una Amministrazione efficiente ed efficace.

Non ti invidio se pensi che tutto sia già efficiente ed efficace.


Pubblicato

in

da

Tag: