Con 7 mesi di ritardo finalmente la Regione paga tutte le imprese. Ance Sicilia chiede che ciò non si ripeta nel 2022

PALERMO – La Regione ha finalmente deliberato tutti i pagamenti alle imprese per commesse di lavori pubblici e forniture.
Su espressa domanda di Ance Sicilia, è questa la risposta fornita dal
capo della struttura tecnica dell’assessorato al Bilancio, Vincenzo
Cusumano (oggi a margine della presentazione del Defr alle parti
sociali), avendone avuto conferma dal Ragioniere generale.
Per arrivare a questo risultato, però, la Regione ha accumulato sette
mesi di ritardo, fra approvazione del bilancio 2021 e riaccertamento
dei residui passivi, con gravi danni alle imprese creditrici già alle
prese con la crisi economica provocata dalla pandemia.
Ritardi nei pagamenti che le imprese hanno già subito negli ultimi tre
anni, da quando, cioè, l’applicazione del decreto legislativo 118 del
2011 ha creato problemi nella formulazione dei bilanci pubblici e nel
riaccertamento dei residui passivi. Intoppi per i quali non è ancora
stata trovata una soluzione radicale.
Per questo Ance Sicilia oggi ha fatto appello al governo regionale e a
tutte le forze politiche affinché tale situazione non si ripeta anche
nel 2022.
Ma Ance Sicilia teme che si arrivi già in ritardo alle prossime
scadenze. Ad oggi manca ancora la programmazione regionale dei fondi
Ue 2021/2027, che avrebbe dovuto essere pronta questo mese anche per
prevederne nel Defr le ricadute economiche e inserirne nel bilancio
2022 le quote di cofinanziamento regionale.
Ed infatti l’amministrazione oggi ha annunciato che la Nota di
aggiornamento al Defr sarà pronta entro fine ottobre. Ance Sicilia,
quindi, auspica che la Regione riesca a depositare puntualmente i
documenti contabili all’Ars entro metà ottobre, affinché il Parlamento
regionale li approvi entro il prossimo 31 dicembre.
Sul riaccertamento dei residui passivi, poi, l’amministrazione ha
spiegato che quest’anno ha provato ad applicare il software utilizzato
da anni dalla Regione Lombardia, ma che pure questo programma ha
presentato problemi, per cui se ne sta sviluppando uno nuovo, la cui
sperimentazione dovrebbe partire il prossimo anno: ben venga il nuovo
sistema, se porterà alla puntualità dei pagamenti, ma forse, se tutto
ciò si fosse fatto prima, oggi si avrebbe già la soluzione.
Buone notizie, invece, sul fronte del rafforzamento della capacità
amministrativa della Regione: l’assessorato ha spiegato che è in corso
l’assunzione di 300 unità di personale per coprire i vuoti d’organico
e che i dipartimenti Bilancio e Finanze e l’Arit stanno perseguendo
iniziative congiunte con l’obiettivo di digitalizzare e semplificare i
processi amministrativi.
Questa, ha osservato Ance Sicilia, è una innovazione dei sistemi
interni, mentre serve anche una vera semplificazione del rapporto fra
P.a. e cittadini, che consenta alle imprese di ricevere subito un “sì”
o un “no”, senza nulla togliere all’azione di controllo e verifica, ma
prevedendo automatismi che sottraggano spazi alla discrezionalità,
alla libera interpretazione e ai tempi da “smart working” dei burocrati.


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