Conclusa la visita in Sicilia del Ministro delle Risorse ittiche dello Yemen

Delegazione yemenita

MAZARA DEL VALLO– “Sono molto soddisfatto, vi sono tante opportunità concrete di

Delegazione yemenita

cooperazione che vanno anche oltre il settore della pesca”.

Lo ha dichiarato il Ministro delle Risorse Ittiche della Repubblica dello Yemen, S.E Awad Saad Saeed Al-Soqatri, al termine della sua visita al Distretto Produttivo della Pesca.

Il Ministro yemenita, insieme all’Ambasciatore dello Yemen e rappresentante permanente delle Agenzie Onu in Italia, S.E. Khalid Al-Akwa, accompagnato dal Presidente del Distretto Produttivo della Pesca, Giovanni Tumbiolo, ha visitato la Capitaneria di Porto, le strutture produttive del Distretto (aziende di trasformazione del pesce fresco e surgelato, cantieri navali, pescherecci, officine e porto) ed ha concluso la sua visita recandosi presso i laboratori dell’Istituto per l’Ambiente Marino e Costiero del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IAMC-CNR) di Capo Granitola.

“Secondo la proposta del Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta – ha affermato il Ministro Al-Soqatri – siamo d’accordo a creare un gruppo di lavoro congiunto per sviluppare la cooperazione fra Sicilia e Yemen e stabilire un’agenda di progetti. Inoltre firmeremo, in occasione dell’imminente visita a Sana’a del Presidente Crocetta e del dott. Tumbiolo, un protocollo d’intesa con il Distretto della Pesca per avviare una cooperazione nel campo dell’intera filiera ittica”.

Il Ministro ha così annunciato: “Parteciperemo con una nostra delegazione al Forum internazionale dell’Africa Mediterranea e Medio Oriente Allargato che si terrà a settembre”.

Infine ha sottolineato: “Ho potuto apprezzare la determinazione del Distretto della Pesca e delle personalità che abbiamo incontrato in questi giorni in Sicilia. Il modello della Blue Economy proposto dal Distretto rappresenta una rivoluzione, una rivoluzione intelligente. Una cosa è sentirne parlare, ben altra cosa è stata la possibilità di conoscere ed apprezzare direttamente il modello del Distretto siciliano di cui avevo sentito parlare bene da altri colleghi di vari Paesi mediterranei ed africani”.


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