I Clandestini

Parto come al solito da un fatto personale e questo proprio perché, ritenendomi una persona di “normale specialità”, come direbbe il mio amico Dario Ianes, posso rappresentare uno nessuno centomila. Ero ispettore a Piacenza dato che a Milano non c’erano posti per i “giovani”. Ogni mattina in macchina per arrivare alla stazione centrale. Ogni mattina mille lavavetri a cui volevo dare qualcosa, ma il mio stipendio non me lo consentiva. Perciò decisi di tenere mille lire e solo mille lire a portata di mano. Solo quelle mille lire avrei dato. A volte era il primo che incontravo, a volte le davo a chi mi pareva più malmesso (o a chi sapeva fare meglio la parte del disgraziato). Non sapevo di commettere una ingiustizia. Pensateci: se le davo a uno, gli altri rimanevano senza. E altri pensieri ancora: e cosa facevo per tutti gli altri poveri? Niente, assolutamente niente. I bambini del Biafra rimanevano nudi e crudi e soprattutto affamati. Che non avessi pregiudizi era dimostrato dal fatto che avendo lo sfratto esecutivo (il che mi faceva andare in tribunale più volte a chiedere come un mendicante con il pensiero che una sera o l’altra ritornando a casa avrei trovato i miei poveri mobili giù e la casa chiusa) il Comune di Milano preferì affittare la casa a degli extracomunitari. Motivo: io non avevo figli, loro sì. Ma tiremm innanz. Salvini ha detto a Malta quello che si meritava: e Malta è uno dei paesi più ricchi del mondo. Noi a 35 miglia, Malta a 27. Salvini – che non stimo, né amo – ha fatto l’azione migliore che si potesse fare. Ha chiesto il rispetto del codice della Navigazione (art. 11 mi pare) e i CONTRATTI europei. Subito tutti addosso. Specie i farabutti che su questo boot people speculano vergognosamente e che chiamano razzisti chi non la pensa come loro. Ma ci pensate? Questi che arrivano PAGANO. Il che significa che possono in qualche modo pagare. E per favore, non tirate in ballo la solita retorica del buonismo. Sappiamo bene che vita fanno qua. Sappiano bene che finiscono in “luoghi di assistenza” che sono luoghi di tortura. Sappiamo bene che le condizioni di straniero predispongono alla violenza: anche noi se non avessimo le condizioni per vivere e far vivere i figli saremmo come loro, peggio di loro. E non si venga a dire moralisticamente che “lu saziu mai capirà lu diunu”. Si rifletta: perché QUESTI e non tutti i milioni che muoiono di fame nel mondo? Semplice: QUESTI SONO VISIBILI! Un razzista potrebbe raccomandare di non prendere la 91 dopo le 8 di sera. Io l’ho dovuto fare per tanti anni. Ero l’unico a pagare il biglietto. Ma nella valigetta “professional” portavo sempre una bottiglia spezzata. Non sono per la violenza, ma non sono cristiano a tal punto da offrire l’altra guancia. Occhio per occhio, dente per dente. E chi dice di non pensarla così è un ipocrita. Questo non vuol dire che gli immigrati siano tutti delinquenti. Anzi. Ma se Gramsci ha insegnato qualcosa, ogni “ intellettuale” è organico alla classe da cui proviene. Molti degli stranieri sono clandestini. In un paese in cui puoi andare in galera anche per un piccolo reato, l’immunità non è consentita a nessuno, nero bianco o giallo che sia. Basta vedere chi si è accanito contro Salvini: che facce di tolla!

E’ come dire che se non vai in Tv non esisti. E’ come affermare che un modesto professore di sapiente cultura che ha insegnato a centinaia di ragazzi non vale nulla perché non è conosciuto che dai suoi allievi.

Ma la cosa più grave è che ti impongono QUANDO E PER CHI devi provare pietà. Comodo pensare al “prossimo” se questi sta lontano. Ma quanti stanno male qui? Gesù non ha inteso prossimo in senso intellettuale, ma umano. E prossimo è CHI TI STA ACCANTO. E nessuno può farti “pensare” che prossimo siano coloro che si avventurano perché li hanno convinti che l’Italia sia il paese di Bengodi. No, siamo un paese in crisi. Bono italiano – dicevano i nostri nemici – per differenziarci dai tedeschi. Ma oggi tre volte buoni non significa essere cretini, ma ingenui e senza palle.

Salvini ha avuto coraggio. Non voleva far morire nessuno. Chissà perché gli diamo tutti addosso per l’unica cosa “sensata” che abbia fatto nella sua attività politica.

Il resto è noia. E’ il sentirsi onnipotenti. E non è questo che predica Papa Francesco.

Bono! (nel senso di basta!). Il difficile non è avere idee nuove, ma liberarsi dalle vecchie. Non saremo mai l’Australia. Ma saremo la terra del “fattibile”. Accogliere tutti è impossibile. E’ un’Utopia. E L’Utopia è sempre reazionaria.

Vito Piazza

 


Pubblicato

in

,

da

Tag: