Il diritto di accesso agli atti da parte dei consiglieri comunali

PARTANNA – S. NINFA – GIBELLINA – POGGIOREALE – SALAPARUTA – Sul noto quotidiano economico giuridico ItaliaOggi del 28 marzo 2014 è stato pubblicato il commento ad un parere del ministero degli Interni  del 26 febbraio.

Il commento si riferisce al diritto d’accesso dei consiglieri comunali agli atti comunali qualificandolo “diritto d’accesso a 360 gradi”.

La prefettura di Trapani ha inviato il suddetto parere a tutti i comuni della provincia, compresi i 5 comuni dell’Unione dei Comuni.

Il parere si riporta a quanto già stabilito dalla Commissione di Accesso ai documenti Amministrativi il 6 aprile 2011, la quale ha ritenuto che “i consiglieri comunali hanno diritto di accesso a tutti gli atti che possano essere d’utilità all’espletamento del proprio mandato, senza alcuna limitazione, essendo estraneo all’ampiezza di tale diritto qualunque divieto di ottenere notizie e informazioni su atti o documenti che possano essere qualificati segreti e come tali sottratti alla sua visione (o estrazione di copia)”.

Infatti, l’esercizio del diritto d’accesso da parte dei consiglieri comunali è previsto dall’articolo 43, comma 2, del decreto legislativo n. 267/2000.

Tale diritto è definito dal Consiglio di Stato con sentenza n.4471/05 come “diritto soggettivo pubblico funzionalizzato”, finalizzato al controllo politico – amministrativo sull’ente, nell’interesse della collettività e, come tale, diverso dal diritto di accesso riconosciuto ai soggetti interessati dagli artt. 22 e ss. della l. 241/90 allo scopo di predisporre la tutela di posizioni soggettive lese”.

Viene pertanto ribadito che “tutti gli atti formati o detenuti dagli uffici comunali sono accessibili dal consigliere comunale, senza alcuna distinzione di settore o di materia, con la sola eccezione di quelli di natura strettamente personale e non utilizzati nell’attività amministrativa”.

La vera novità del parere ministeriale sta nel fatto di mettere nero su bianco il seguente principio: “gli Uffici comunali non hanno il potere di sindacare il nesso intercorrente tra l’oggetto delle richieste di informazioni avanzate da un Consigliere comunale e le modalità di esercizio del munus da questi espletato”.

In pratica, per utilizzare il gergo calcistico, politica 1 burocrazia 0 e palla al centro! Chissà se la nuova era politica sarà veramente caratterizzata da una “nuova classe dirigente”, competente e professionale.

A questa nuova classe dirigente, infatti, spetterà il compito di utilizzare questo parere per esercitare un vero e sano controllo politico su tutto ciò che riguarda gli enti locali, al fine di raggiungere il Bene Comune ed informare la cittadinanza.

Altrimenti, sarà semplicemente un pezzo di carta qualunque, che chiunque avrebbe potuto o saputo scrivere, ma nessuno ha utilizzato.

La vera politica non si limita a scrivere, la nuova e vera politica è chiamata a fare.

Batman