“Il sindaco che farà chiudere l’Ufficio del Giudice di Pace”

Gentilissimo Direttore,

Le scrivo per comunicarLe in anteprima che “Nicolò Catania”, stando a quello che sta succedendo, è il nome del sindaco che verrà ricordato nella storia di Partanna quale responsabile della chiusura dell’ultimo degli uffici dell’amministrazione statale ancora presente nel nostro territorio. Parlo dell’Ufficio del Giudice di Pace che il tanto vituperato (e forse oggi rimpianto) sindaco Giovanni Cuttone era riuscito a salvare, manifestando la disponibilità del nostro comune a sostenere i costi di manutenzione dell’ufficio e a fornire il personale.Il comune avrebbe dovuto trasferire presso l’ufficio del Giudice di Pace tre suoi dipendenti che, per legge, devono avere un contratto a tempo indeterminato. Il sindaco Cuttone aveva già individuato i soggetti da trasferire, in particolare il funzionario che avrebbe dovuto rivestire il ruolo apicale di cancelliere. Poi il fato beffardo ha voluto che, a Partanna, il nome “primo cittadino” venisse accostato a quello di “Nicolò Catania” e tutto sembra essere cambiato.L’amministrazione comunale, a distanza di un anno dal passaggio di competenze al comune, contrariamente a quanto previsto dalla legge, non ha ancora inviato presso l’ufficio del Giudice di Pace neppure un dipendente a tempo indeterminato e ha inviato (allo sbaraglio) presso il predetto ufficio solo tre dipendenti a tempo determinato (lavoratori precari) che, proprio per questo loro status, non hanno ricevuto dal Ministero della Giustizia le password e le credenziali per operare sul sistema informatico e non possono legittimamente ricevere gli atti depositati dagli avvocati. Questa situazione di difficoltà e criticità (per non dire di illegalità) è stata ripetutamente segnalata al nostro sindaco dal Presidente del Tribunale di Sciacca, il quale ha anche rappresentato l’inevitabilità della chiusura dell’ufficio in assenza di una soluzione definitiva. La soppressione dell’Ufficio del Giudice di Pace porterà a Partanna enormi danni sociali, economici e di immagine. Perderemo un fondamentale presidio di legalità, saremo costretti a spostarci a Sciacca anche per i processi di minore importanza, finiremo per sempre di essere considerati il capoluogo del circondario dai cittadini di Gibellina, Santa Ninfa, Poggioreale e Salaparuta. Il sindaco, dal canto suo è totalmente inerte e sostiene di non avere personale disponibile a ricoprire il ruolo di cancelliere. Il sottoscritto, tuttavia, può confidare a Lei e ai lettori di Kleos (per averne conoscenza diretta) che un funzionario del comune di Partanna ha manifestato piena disponibilità al proprio trasferimento presso l’Ufficio del Giudice di Pace e che questa richiesta langue sulla scrivania del sindaco, riteniamo per una notoria antipatia di quest’ultimo nei confronti del richiedente. Pur di operare contro un “nemico personale”, il sindaco sembra disposto a passare alla storia facendoci perdere l’ultimo dei nostri uffici?.

Avv. Vito Passalacqua


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