Il sindaco Nicolò Catania replica all’inchiesta di Tp24 sui grandi eventi di Partanna

PARTANNA – Dopo l’inchiesta in tre puntate di TP24 sui “grandi eventi a Partanna” in cui si evidenziavano cose “curiose” e “stranezze”, pubblichiamo la risposta del sindaco Nicolò Catania contenuta nel seguente comunicato stampa emanato oggi dalla portavoce del Sindaco Letizia Loiacono.

COMUNICATO STAMPA

“Ci troviamo costretti, nostro malgrado, a dare delle puntuali risposte ad un attacco immotivato che in questi giorni la nostra amministrazione comunale ha subito da una ‘sorta’ di inchiesta che non ha raccontato la verità, l’ha distorta aggiungendo alla narrazione tutta una serie di supposizioni che possono essere elaborate solo da chi ignora le più basilari nozioni dell’amministrazione o da chi è in assoluta cattiva fede. Certo, ci sarebbe da chiedersi preliminarmente a chi giova tutta questa montagna di fango buttata addosso al Sindaco e all’Amministrazione Comunale di Partanna. Qual è l’esigenza preminente nel dissacrare quanto di buono in questo territorio si fa piuttosto che enfatizzarlo esortando anche gli altri comuni a far, se del caso, anche di meglio? Tutta questa montagna di fango appare come il tentativo da parte di chi non vuole che qualcuno riesca a fare cose importanti per la valorizzazione e la promozione del territorio belicino. Analogamente ad un gesto intimidatorio, un simile atto diffamatorio sembra porsi nei confronti di un sindaco, di un’amministrazione e di quanti, a vario titolo, hanno a cuore la buona riuscita di tale attività come un consiglio maldestro ad abbassare la testa, a ‘calare la cresta’: ‘un fari lu spertu’… ‘Sindaco, d’estate vattene al mare con la famiglia… tu i tuoi assessori…i tuoi consiglieri e i dipendenti comunali…adeguati… rilassati…’. È un tono che ricorda i consigli dati in un passato non troppo remoto a chi dava fastidio. Sembra che questo fastidio sia creato dal cercare di dar lustro ad un territorio che si avvia ad affermare nuova forza e vitalità. E questo non va bene, bisogna infangare, denigrare, accusare ingiustamente. Di fronte alle nefandezze indicate nell’indagine, sarebbe imprescindibile rivolgersi direttamente alla Procura della Repubblica, non già ad una testata giornalistica on line che, nel prestare il fianco ad una campagna diffamatoria di tale portata, non sente il bisogno, così come il codice deontologico di ogni buon giornalista prevede, di accertare i fatti per dare corrette informazioni ai propri lettori. Non vogliamo minimamente pensare che il non aver fatto una adeguata pubblicità a pagamento su alcune testate online o, ancor peggio, l’aver inavvertitamente dimenticato qualche accredito stampa per entrare gratis agli spettacoli possa aver creato un irrigidimento verso il Comune di Partanna. E non vogliamo neanche pensare che la partecipazione ad un convegno politico di un partito non allineato sulle posizioni, non tanto velate, di certe testate giornalistiche possa aver generato fastidi.

Ciò detto, ci preme preliminarmente preannunciare che dall’analisi effettuata dai nostri avvocati adiremo alle vie legali al fine di tutelare l’immagine del Sindaco, dell’amministrazione e dell’intera città. Sarà nostra cura, a giorni, recarci alla competente Procura della Repubblica a consegnare formale esposto.

Andiamo ai fatti che affronteremo in questo nostro comunicato punto per punto e in una sola puntata.

FALSO affermare che non si conoscono prima i costi della rassegna. I costi del programma, invece, sono certi fin dall’origine delle istruttorie amministrative e, ancor di più, dalla presentazione del progetto all’Assessorato Regionale al Turismo che, informazione omessa, va presentato l’anno prima per l’anno dopo così come previsto dalla circolare dell’assessorato stesso CO.CO. e CO CO.P.S. Tra l’altro, nel corso del 2019, la selezione e l’accettazione delle proposte relative agli spettacoli sono state fatte con lettere formali già nel mese di aprile, maggio, giugno e le proposte stesse recitano costi e condizioni degli spettacoli.

È DA IGNORANTI ricercare nella delibera 166 del 5 luglio 2019 i costi relativi alla rassegna, posto che tale delibera, mero atto di indirizzo politico amministrativo, non abbisogna di indicazione rispetto agli importi in quanto gli stessi sono contenuti nelle procedure ex ante (di cui al punto di prima). Ripetiamo, per essere più chiari, che trattasi di mera delibera di approvazione del programma e di indirizzo agli uffici competenti.

TENDENZIOSO definire uno ‘stratagemma’ la parte della rendicontazione alla Regione Siciliana che riguarda il personale del Comune impegnato nella fase di programmazione, di realizzazione e di rendicontazione della rassegna stessa; tutto ciò mostra quanto sia a dir poco strumentale far finta di non sapere che l’intera manifestazione Artemusicultura (che nei suoi circa 2 mesi di attuazione quasi quotidianamente prevede attività e spettacoli) viene realizzata dall’Amministrazione utilizzando esclusivamente il proprio personale (determina sindacale n.25 del 12.07.2019 costituzione unità di progetto) che, come ben noto ai tanti, presta esclusivo servizio per l’intera durata della manifestazione stessa. Non sanno, o fanno finta di non sapere, quindi, che, il montaggio giornaliero di palchi, scenografie, sedie, gruppi elettrogeni; la sistemazione di transenne e luoghi (Castello, piazza e teatro provinciale); gli adempimenti amministrativi; la siae giornaliera; il servizio maschere al castello e al teatro provinciale; la redazione e la gestione del piano di sicurezza, del piano di evacuazione, del piano sanitario; la vigilanza e l’ordine pubblico; i collaudi e la commissione comunale vigilanza pubblici spettacoli, etc, etc, etc… sono effettuati esclusivamente dal personale interno senza affidare alcun tipo di incarico né a ditte esterne né a professionisti vari. Infine, dette spese, che, anni fa, l’Assessorato Regionale al Turismo non aveva ammesso alla rendicontazione, vengono invece regolarmente contabilizzate nella stessa a seguito di un parere del C.G.A. dell’11/04/2017 emesso proprio in virtù di un formale ricorso fatto da questa Amministrazione e accolto con DPR 797 dell’11/08/2017.

ALLUSIVO e FALSO sostenere che si danno incarichi per organizzare i concerti. Gli spettacoli del Comune di Partanna vengono acquistati dalle società esclusiviste degli stessi che, nel tempo, si sono succedute sulla scorta delle proposte da loro formulate. Il signor Costa, fra i manager più importanti dell’Italia Meridionale, nonché persona rispettabilissima, è fornitore del Comune di Partanna già dal 2003, senza per altro essere l’unico, così come si vuole artatamente far intendere. Per altro, il rapporto di stima e di amicizia che intercorre con il Signor Costa non costituisce di certo un elemento di negatività, ma presupposto di fiducia e garanzia.

FALSA, ancora, l’affermazione che la Musica da Bere S.r.l. non abbia l’esclusiva degli spettacoli proposti, esclusiva esistente e valida per la Provincia di Trapani per la stagione estiva, come da documenti presentati al Comune, e ancor più FALSA risulta essere la gratuita affermazione che, in altre località siciliane, gli spettacoli, a parità di termini di confronto, siano costati cifre inferiori.

FALSO E TENDENZIOSO, oltre che volto ad insinuare il dubbio nel lettore di chissà quali nefandezze, è sostenere che il concerto di Max Gazzè nel Comune di Agira sia costato circa 40.000 euro, quando, inconfutabilmente tale concerto è costato 63.440,00 euro finanziati da una sponsorizzazione del Centro Commerciale “Sicilia Outlet Village” a cui vanno aggiunti i costi che il Comune di Agira ha sostenuto per servizi tecnico-logistici. Se si fosse stati più attenti, si sarebbe rilevato che il costo della prestazione di Max Gazzè a Partanna è stato di 46.609,83 euro, quindi, quasi 17.000 euro in meno rispetto ad Agira, senza, inoltre, considerare che il contributo del Comune Partanna di soli 28.000,00 euro e che tutti i costi relativi alla SIAE, alla pubblicità, al servizio di sicurezza, alle assicurazioni, ai diritti di prevendita da riconoscere a terzi, costo del biglietto di ingresso inferiore ai prezzi di mercato e, ovviamente, assunzione in proprio del relativo rischio di impresa sono stati posti a carico della società Musica da bere. Sarebbe bastato, in sintesi, leggere agli atti del Comune la rendicontazione dei costi sostenuti comprensiva della dichiarazione osservatoria di un professionista iscritto all’albo dei Commercialisti e Revisori Contabili. Quanto ha incassato il Sig. Costa per lo spettacolo di Max Gazzè? Semplice! Bastava andare a verificare, non solo l’attestazione e il rendiconto, ma, volendo, anche il relativo modello C1 della SIAE per rendersi conto che al pareggio dei costi sono mancati circa 1.000 euro (altro che guadagnare decine di migliaia di euro!!!). Analoga è la situazione verificatasi l’anno scorso con il concerto di Massimo Ranieri.

ILLOGICO E STRUMENTALE mettere a confronto i costi sostenuti per il concerto di Giusy Ferreri dal Comune di Partanna e dal Comune di Lipari perché trattasi di due forniture aventi caratteristiche diverse. Infatti, il costo dello spettacolo di Lipari si riferisce alla sola prestazione artistica di Giusy Ferreri e relativi musicisti, omettendo quindi di considerare gli ulteriori 11.400,00 euro spesi dal locale Comitato per i festeggiamenti e al netto di quanto il Comune di Lipari ha fornito separatamente relativamente agli impianti audio e luci completi con relativo personale tecnico e di facchinaggio specializzato, la scenografia che NON era quella del tour ufficiale che ha ospitato Partanna, le torri Layer, la copertura del palco, i costi dei traghetti, il catering (con pranzi e cene) e gli hotel per 2 giorni per tutto il personale artistico, tecnico e di produzione. Si omette, inoltre, volutamente e strumentalmente, in quanto ben evidenziato negli atti, che il costo dello spettacolo di Partanna in data 10 agosto, data unica in quel periodo in Sicilia, è risultato gravato da maggiori costi dovuti alla quota relativa agli spostamenti.

IGNORANTE E INCOMPETENTE sostenere che gli spettacoli siano acquistati con affidamenti diretti e ancor più da IGNORANTE e INCOMPETENTE sostenere che la norma non lo consenta. Intanto, gli affidamenti non vengono fatti con delibera (errore grossolano), ma con determina dirigenziale a seguito di delibera di indirizzo dell’amministrazione (delibera n. 166 del 5 luglio 2019) che, come tutte le determine di affidamento, può essere fatta, da parte dei dirigenti, anche un minuto prima dell’inizio della manifestazione trattandosi di un mero atto gestionale. Non si riesce a capire, pertanto, dove stia il dolo o la colpa. Accusare di aver falsato una procedura amministrativa è di una gravità inaudita e fare riferimento a procedure di affidamenti di servizi che nulla hanno a che vedere con quelle messe in atto evidenzia mala fede e ignoranza. L’acquisto in esclusiva degli spettacoli viene fatta ai sensi dell’articolo 63 comma 3 lettera b del DLgs 50/2016, trattandosi di acquisire una prestazione artistica prescinde dal limite di importo quindi senza limite e sforamento di qualsivoglia soglia. Del resto bastava leggere attentamente tutta la determina di affidamento il cui excursus motivazionale e giuridico, impeccabile e completo, evidenzia come tale affidamento sia stato fatto in unica determina differenziando gli acquisti solo perché sottoposti a due diversi regimi iva. È evidente, quindi, come sia infondato, errato, ma addirittura anacronistico, il riferimento al codice dei contratti che stabilisce la soglia limite di 40.000 euro, per altro elevata a 150.000 euro da recente modifica normativa. E’ assolutamente falso e di conseguenza tendenzioso asserire che all’interno dell’atto deliberativo di variazione di bilancio, approvato con scrupolo dalla maggioranza consiliare e con tutti i pareri di legittimità previsti dalla norma, ci sia traccia di tagli per qualsivoglia attività, men che meno tagli a somme che riguardano la vigilanza antincendio ai Vigili del Fuoco che, invece, hanno assicurato in tutte le manifestazioni, un servizio puntuale ed efficiente. Del resto, risulta parimenti incomprensibile dare per scontato il mancato pagamento della tassa di riferimento al servizio dei Vigili del Fuoco considerato che le manifestazioni sono ancora in corso e, come è noto, termineranno il 28 settembre.

COCCIUTO: Si torna ancora a parlare del famoso contributo del Parco Archeologico di Selinunte equivocando volutamente, al fine di ingenerare facili e inopportune polemiche anche con i Comuni limitrofi, senza valutare la questione nella maniera corretta e sorvolando su fatti amministrativi chiari e trasparenti. Precisiamo, intanto, dandone così notizia anche all’ignorante suggeritore (forse con interessi più “radical chic” che lo inducono a non essere mai presente alle manifestazioni partannesi?) che su 34 manifestazioni previste in programma (tra l’altro pubblicato da Tp24) ben 16 sono state effettuate e programmate all’interno del Castello Grifeo. Quindi, torniamo a questioni tecniche che il “suggeritore/inquirente” sembra sconoscere: non si può semplicisticamente individuare la destinazione delle somme nella determina dirigenziale di accertamento dell’entrata, perché in quanto tale, recita, per ogni affidamento, il riepilogo di tutte le entrate previste nonché citate nella delibera di indirizzo. L’effettiva destinazione di tali somme può essere solo verificata allorquando il Comune presenterà il relativo rendiconto al direttore del Parco. Per essere più chiari, qualsivoglia entrata accertata da qualsiasi Ente Pubblico può essere liquidata solo ed esclusivamente a presentazione del rendiconto. Trattasi dell’ABC delle procedure amministrative e contabili. Infine, con buona pace di chi in questi giorni ha volutamente fomentato sterili polemiche e campanilismi inutili, Sindaco di Castelvetrano compreso, teniamo definitivamente a precisare che il finanziamento del Parco Archeologico di Selinunte è stato concesso a seguito di regolare “progetto” di promozione e valorizzazione del Castello Grifeo (prot.n.16195 del 12.07.2019), progetto che contiene al proprio interno il relativo piano economico dei costi e delle attività per un ammontare complessivo di 65.000 euro che, correttamente il direttore del Parco, anche in virtù di un accordo di collaborazione, ha riconosciuto finanziabile in due diversi momenti: il primo per consentire l’avvio di dette attività e il secondo per dare copertura al totale costo del progetto in questione. Non ci risulta, tra l’altro, che analoghe progettualità siano state presentate da altri Enti per cui è veramente incomprensibile continuare in queste futili polemiche che a tutto portano tranne che ad un’azione di sviluppo del territorio condivisa in modo univoco e programmatico.

GRAVE e offensivo accusare indistintamente di mancata trasparenza e linearità amministrativa tanto il Sindaco quanto l’Amministrazione, ma, cosa ancor più grave, accusare dirigenti e funzionari del Comune di Partanna quando di fatto, tutti i procedimenti e le procedure amministrative sono seguite da atti che rispettano quelle norme che ogni amministrazione ha l’obbligo di adottare.

In conclusione, risulta del tutto evidente che l’ignorante e maligno suggeritore, per il tramite della testata giornalistica TP24, abbia solo infangato gratuitamente uomini e cose, tentando di vanificare azioni importanti e consolidate di valorizzazione del territorio”.

 


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