“La vicenda del M/p Daniela L è una telenovela senza fine”, afferma Tumbiolo

MAZARA DEL VALLO – Ieri (30 gennaio) a Bengasi il Tribunale Militare ha rinviato ancora una volta il processo a carico del M/p “Daniela L” sequestrato in acque internazionali, a circa 40 miglia dalle coste libiche, il 7 ottobre del 2012.

Si tratta dell’ennesimo dibattimento, a seguito del ricorso del Procuratore militare, dopo che l’armatore, il capitano e l’equipaggio erano già stati assolti nel novembre 2012.

Il peschereccio rimane ancora bloccato nel porto di Bengasi e ciò con enorme danno economico per gli armatori di una marineria ormai allo stremo e per la quale lo Stato e l’UE sono totalmente assenti.

“La lunga e paradossale vicenda giudiziaria – ha dichiarato il presidente del Distretto della Pesca, Giovanni Tumbiolo – si interseca inevitabilmente con questioni relative ai rapporti di forza tra i gruppi di miliziani presenti nel porto di Bengasi con i quali abbiamo avviato complesse ed articolate trattative. Manteniamo – ha sottolineato Tumbiolo – contatti con questi gruppi e nel tempo sono nati fatalmente rapporti di amicizia. E’ comprensibile, agli occhi di molti appare paradossale tale rapporto con quelli che in teoria sarebbero i nostri “carnefici” ma ciò che accomuna siciliani e libici è l’indole ed umanesimo mediterraneo. Anche se la vicenda è molto più articolata e va inquadrata nel clima di tensione legato a questo lungo periodo di transizione che attraversa la Libia che, non va dimenticato, è un Paese amico dell’Italia. Tuttavia – ha aggiunto il Presidente del Distretto – mi permetto di richiamare un impegno più incisivo delle nostre Istituzioni, di vario grado e livello, che, eccezion fatta per i nostri uomini al fronte e della diplomazia, hanno oggettivamente trascurato la vicenda come del resto tutto ciò che è legato alla pesca siciliana”.


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