La villa comunale: da 165 anni luogo del diporto partannese

PARTANNA – La “Passeggiata fuori Porta”

Di uno spazio destinato a “pubblica passeggiata” a Partanna si ha notizia fin dal 1860. In un documento d’epoca, il “Regolamento di Polizia Urbana e Rurale”, adottato dal Decurionato (l’odierno Consiglio Comunale) il 5/2/1860, viene citata “la novella passeggiata fuori Porta S. Nicolò e la strada di campagna di Maria SS. delle Grazie”, in un articolo dove viene espressamente “vietato di trebbiare e di spagliare qualunque sorta di grano”. Se nel febbraio del 1860 la passeggiata in questione viene definita “novella”, si può ragionevolmente ritenere già realizzata nel periodo compreso fra il 1858 ed il 1859. Ancor prima dell’Unità d’Italia, dunque, gli amministratori comunali del tempo provvedono a sistemare uno spazio pubblico per il diporto dei cittadini.

Dimensione e arredo

I documenti in nostro possesso, purtroppo, non consentono una perfetta conoscenza delle originarie dimensioni della “passeggiata” e del relativo arredo. Stando ad una carta topografica del 1848, però, si può ipotizzare che a quella data è già disponibile l’intera parte orientale e una buona fetta di quella occidentale. Una Delibera di Giunta del gennaio 1887, infatti, ci informa che “per elargare la passeggiata pubblica fuori Porta S. Nicolò, si colmò ed occupò una piccola zona di terreno sottostante di proprietà del sig. Giacomo Plescia”, valutata dal perito agrario £ 129,62. Pertanto, solo nel 1886 (Sindaco Giovanni Favara) la “passeggiata” si può ritenere già completata nelle attuali dimensioni. Relativamente all’arredo, è lecito pensare che essa fosse ingentilita da piante ornamentali di varia natura, tant’è che nello stesso 1886 (sindaco il cav. Giuseppe Patera Giliberti), si sente il bisogno di approntare “una cisterna dove raccogliere le acque provenienti dai terreni del Piano della Grazia per annaffiare la villa comunale”. (La cisterna, situata a ridosso del muretto in corrispondenza del monumento a Garibaldi, è rimasta in funzione fino agli anni ’50 del secolo scorso). Così come è lecito pensare che la “passeggiata”, se non proprio agli inizi, quanto meno dopo qualche anno dalla sua sistemazione, sia illuminata da fanali a petrolio. Un importante elemento decorativo viene eseguito nel 1887 con la realizzazione di un monumento dedicato a Garibaldi che chiude a mo’ di quinta la parte orientale della “passeggiata”. Si tratta di una tribuna marmorea recintata da un’artistica ringhiera al cui centro si erge una colonna che sostiene un imponente busto dell’eroe nizzardo. Il busto è opera dello scultore palermitano Stefano De Lisi; purtroppo, si ignora il nome dell’autore della tribuna.

Un “villiere” ante litteram

Una delibera di Giunta del 1888 ci mette a parte di un fatto curioso che dimostra, però, il grado di interesse degli amministratori comunali per la “passeggiata”. “Da più tempo”, viene detto nella delibera, ne garantisce la sorveglianza e ne assicura la pulizia un “addetto” di cui nessuno sa a qual titolo svolga la suddetta opera. Quando, appunto nel 1888, l’Assessore del tempo, dr. Paolo Patera, cerca di far luce sulla vicenda, scopre che la nomina del “contadino Pernice Salvatore”, quale addetto “al mantenimento e alla vigilanza della ‘passeggiata’”, non è suffragata da alcun “deliberato né della Giunta né del Consiglio”. E tuttavia egli riscuote ogni mese il proprio salario, figurando, “per consuetudine e per incarico verbale”, in coda agli impiegati del “Corpo delle Guardie del Regio Consumo”. Non si capisce se si tratti di un ‘auto attribuzione’ di funzione o di uno stratagemma adottato da un precedente Amministratore comunale. A quel punto, comunque, non resta altro che regolarizzare la sua posizione attribuendogli il salario giornaliero di £ 1,25.

La “Villa”

Alla “passeggiata” nel 1892 viene aggiunto, a sud del suo estremo lembo occidentale, un nuovo spazio destinato a giardinetto pubblico con aiuole piantumate, vialetti e panchine. L’incarico della progettazione e della direzione dei lavori viene affidato all’Ing. Agron. partannese Vito Randazzo, che presta la sua opera gratuitamente. Per questo motivo e ”per aver saputo con arte far costruire una villa che abbellisce il paese”, il Consiglio Comunale, su proposta del Sindaco Matteo Accardo Palumbo, gli tributa un “voto di lode e di benemerenza”. Più tardi, nel 1909, il giardinetto, grazie all’acquisto da parte del Comune di altro spazio, viene ampliato e sistemato a mo’ di giardino pensile, raggiungendo così l’attuale conformazione. Come si evince dalla motivazione dell’encomio, i termini “giardinetto”, “passeggiata” o “villa” stanno ad indicare indifferentemente le parti o l’insieme di quel complesso di cui i partannesi vanno fieri. E ciò ancora ai nostri giorni.

L’illuminazione ad acetilene

Come già annotato, dell’esistenza di un sistema di illuminazione notturna della “Villa” prima del ‘900 non abbiamo finora, purtroppo, nessun documento. Sappiamo, invece, con certezza che nel 1901 è proprio la Villa comunale ad essere interessata dall’esperimento, da estendere poi all’intera città, di un nuovo sistema di illuminazione, quello ad acetilene, un gas che, sviluppato dalla reazione del carburo di calcio con l’acqua, produce una fiamma bianca brillante. Le apparecchiature necessarie alla reazione (gassometro) vengono collocate nel casotto daziario di Porta S. Nicolò. Da qui il combustibile viene convogliato ai fanali collocati lungo la passeggiata attraverso una rete di tubi di conduzione. Dopo otto anni, nella primavera del 1910, Sindaco l’avv. Antonino Scirè, questo primo gassometro, è già ritenuto “consumato”, per cui, per avere una migliore illuminazione, viene sostituito da “un nuovo gassometro a sistema moderno”. A dimostrazione dell’attenzione rivolta dagli amministratori comunali nei confronti del luogo di diporto cittadino. L’illuminazione ad acetilene nel 1926 cederà, infine, il passo a quella ad energia elettrica.

Concerti in piazza

L’illuminazione della “Villa” agevola certamente la realizzazione notturna dei concerti estivi tenuti dalla Banda Musicale su un palco in legno approntato per l’occasione a ridosso del Monumento a Garibaldi. Un evento annuale, questo, che affonda le sue radici almeno fin nella metà dell’Ottocento. E’ di quegli anni, infatti, un documento in cui si parla di una vera e propria Banda Musicale diretta da un Maestro salariato dal Comune. E quanto gli amministratori comunali tengano alle prestazioni della Banda è dimostrato dal fatto che per assicurarsi un ottimo Maestro si ricorre talvolta anche al suo “trafugamento notturno”, come avviene nel 1872 nei confronti del Maestro Genovese. Ma lo dimostra soprattutto la motivazione che sta a fondamento di una spesa certamente non obbligatoria per il Comune. “Il suo mantenimento, viene solennemente affermato in una delibera consiliare, incontra il desiderio dell’intera popolazione alla quale la città non offre altro civile e onesto divagamento”. La Banda Musicale, infatti, accompagna le processioni religiose, solennizza le feste civili e intrattiene la popolazione nelle serate estive nella “Villa Comunale”.

Truppe in transito

Ai concerti in piazza è legato indirettamente un evento che, a partire dal 1898 e fino alla vigilia della seconda guerra mondiale, si registra con cadenza annuale e che rende “effervescente” l’estate dei partannesi. Si tratta della permanenza nel nostro territorio, per un periodo che varia dai venti ai trenta giorni, di uno o più Reggimenti di Fanteria di stanza in Trapani o in Palermo per i tiri collettivi di guerra. Nel 1910 addirittura si ha la presenza di un’intera Brigata, la Brigata Verona, composta dall’85° e 86° Reggimento Fanteria. Le esercitazioni in questione, lungi dal provocare disagi nella popolazione, si dimostrano vantaggiose sia dal punto di vista economico che da quello culturale. E, infatti, a fronte delle spese che il Comune è tenuto ad affrontare per alloggiamento e servizi connessi (acqua, paglia, tinozze, ecc.), la permanenza dei militari in Partanna si rivela oltremodo proficua sul piano dei consumi, con notevoli vantaggi per gli esercenti. Dalla presenza delle truppe, inoltre, trae vantaggio anche l’intera popolazione sul piano dell’intrattenimento musicale. Ogni Reggimento, infatti, è dotato di una Banda Musicale che si alterna con quella locale assicurando un concerto a sera.

Sorbetterie

Legato al diporto estivo dei cittadini, ai concerti e alle truppe in transito sta un fenomeno che ritroviamo citato in documenti di epoche diverse. Si tratta dell’approntamento lungo la “passeggiata” di una o più “sorbetterie” per l’intero periodo estivo. Motivazioni e decisioni circostanziate a tal proposito, le ritroviamo in due delibere del 1937 che vale la pena riportare. In quell’anno, due gestori di bar cittadini, ambedue aperti sulla via Vittorio Emanuele, Luigi Chiofalo e Antonino Caruso chiedono, “in occasione delle grandi manovre”, di poter impiantare nella “villa” rispettivamente “un ritrovo estivo” e “un chiosco” ad uso “sorbetteria” per la durata di tre mesi. Pur trattandosi di “occupazione di suolo pubblico”, soggetta, quindi, al pagamento di una tassa, il Podestà dell’epoca, sig. Pietro Lentini, trova opportuno accordare gratuitamente il terreno richiesto per “incoraggiare” gli esercenti in questione. La motivazione è sostanzialmente identica per i due provvedimenti e richiama il fatto che, dai relativi disegni prodotti, le due strutture appaiono tali da garantire eleganza e decoro. Cosa che viene tenuta in gran conto sia “in riguardo ai possibili ospiti che avrà Partanna in occasione delle grandi manovre” che per “rendere gradito il soggiorno a Partanna ai cittadini delle vicinanze di qua, alle truppe e soprattutto ai signori Ufficiali”.

Ultimi interventi

Nella seconda metà del ‘900 la “villa” viene fatta oggetto di alcuni interventi che servono a migliorarne l’aspetto estetico e a renderla più fruibile. Negli anni ’50, sul versante occidentale della “passeggiata” viene costruita una fontana, comunemente detta “vasca”, a ricordo della realizzazione dell’acquedotto cittadino. Nel 1960 viene effettuato il rivestimento della “passeggiata” con asfalto. Infine, nel 1992 viene realizzata una più decorosa sistemazione del giardinetto con vialetti in lastricato, una cancellata in ferro e una fontana monumentale, opera dello scultore partannese Giacomo Castiglia. Nella foto, uno scorcio della “passeggiata” con sullo sfondo la banda sul palco ed il monumento a Garibaldi.

Antonino Passalacqua         


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