“LO DICE LA SCIENZA, SIGNORI!”

Fino ad alcuni decenni fa, quando si voleva dare consacrazione ufficiale ad una qualsiasi asserzione, bastava aggiungere “lo ha detto la televisione”. Ed era più che definitiva, la sentenza, di quanto non fosse nei tempi  andati l’”ipse dixit” di aristotelica memoria. Poi vennero le “fake news” (perché, poi, l’inglese se c’è l’italiano “false notizie”?) e la televisione perdette credibilità. A questa, subentrò la scienza. Fino a pochi anni fa, bastava dire “così dice la scienza” per  dormire sonni tranquilli. Da quando, però, incombono sull’umanità due fenomeni planetari, il virus cinese ed il riscaldamento globale, anche la scienza è entrata in crisi col dire tutto ed il contrario di tutto. Prendiamo il caso del virus cinese. Fin dal suo nascere,  il pendolo della scienza ha oscillato tra la semplice influenza e la gravità letale. Sulle precauzioni da prendere per mesi si è discettato sulla validità delle mascherine. Sulla terapia da seguire, ancora oggi c’è chi dice che l’unico rimedio è il paracetamolo e la vigile attesa (di che, poi?) e chi sostiene, invece, che esistono medicine che servono a curare. Sullo stesso vaccino, poi, se ne sono dette di cotte e di crude, talvolta dalla stessa casa produttrice. Quanto al riscaldamento globale, le dissertazioni non generano meno confusione. Una parte degli scienziati  lo rimanda a cause antropiche: direttamente o indirettamente, responsabile di tale fenomeno sarebbe l’uomo con le sue attività tese a sfruttare la terra. Da qui il “buco dell’ozono”, l’”effetto serra”,  il surriscaldamento della crosta terrestre, lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento delle acque marine. Ma accanto a questa, un’altra parte di scienziati non meno titolati sostiene che la variazione del clima è un fenomeno naturale ciclico dovuto alle mutazioni dell’attività solare, che la concentrazione di CO2 è così piccola che è impossibile misurare la sua influenza sul riscaldamento dell’aria e che l’attività umana, lungi dall’essere esiziale per la natura, risulta addirittura indispensabile. E a noi, poveri profani, di fronte a tanta indecisione, che resta da fare? Non ci resta che affidarci al detto “chi vivrà, vedrà”! Con l’augurio, magari, di vedere confermate le teorie più rassicuranti!


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