PALERMO – “Con l’approvazione da parte dell’assessorato regionale al Territorio dello sblocco dell’articolo 5, è stato compiuto un altro passo importante contro la desertificazione commerciale del centro storico e delle aree di maggior pregio urbano. Questo consentirà, ci auguriamo nel giro di pochi mesi, l’insediamento di nuove strutture fino a 2.000 metri quadrati. È però importante sottolineare che già da adesso le strutture commerciali fino a 600 mq possono aprire nei centri storici, grazie al provvedimento con cui lo scorso anno la Regione – recependo le richieste di Confcommercio Palermo – ha modificato il Piano Commerciale della città, innalzando il limite per i nuovi insediamenti da 200 a 600 mq. Quindi, gli imprenditori che intendono aprire attività fino a 600 mq possono farlo immediatamente. Sono certa che molti operatori locali, ma anche marchi nazionali e internazionali, investiranno in nuove iniziative che porteranno significativi benefici economici e occupazionali per la città di Palermo”.
Lo ha dichiarato Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo dopo il provvedimento che sblocca le modifiche del Piano Commerciale.
“La maggior parte delle richieste potrà già essere soddisfatta – ha aggiunto Di Dio – contribuendo così a frenare quel processo di desertificazione commerciale che, con una previsione facile ma rimasta per tanto tempo inascoltata, avevamo ipotizzato già 10 anni fa. Per dare un’idea, solo nel 2024 c’è stata la cessazione di ben 752 attività commerciali a Palermo e altre 294 nel primo trimestre del 2025. Questo ulteriore passo aprirà la strada anche a strutture qualificate e attrattive fino a 2.000 mq, favorendo nuovi investimenti e una complessiva rivitalizzazione del centro città. È un traguardo che Confcommercio Palermo insegue da anni. Ci auguriamo adesso che le istituzioni procedano rapidamente e senza indugi, portando la delibera in Consiglio comunale per la definitiva approvazione entro l’inizio del 2026”.
“Rimangono, tuttavia, altri temi fondamentali da affrontare – ha concluso Di Dio – per tutelare l’identità storica, culturale e commerciale di Palermo: serve un riequilibrio delle attività economiche del centro storico, oggi ancora troppo sbilanciate sul settore food, e un contrasto più efficace all’abusivismo commerciale, che continua a dilagare nonostante il rafforzamento della vigilanza”.



