“Ora siamo partiti…poi si vedrà”

di Antonino Bencivinni
Il primo cittadino di Partanna, Nicolò Catania, domenica 24 aprile al Parco dei Pini, si è detto ufficialmente pronto a una candidatura alle prossime elezioni regionali, nel corso della prima assemblea del “Manifesto per il territorio Trapanese”, dove ha chiamato a raccolta sindaci, amministratori, liberi professionisti, imprenditori. L’assemblea ha conferito un’ampia “delega” a Catania per portare avanti il progetto di ripartenza dal territorio con un «cambiamento possibile e necessario». Davanti a una sala gremita di persone giunte da ogni parte della provincia, Nicolò Catania ha ribadito come «il territorio della provincia di Trapani deve rivendicare le giuste attenzioni». Per la prima assemblea del “Manifesto per il territorio Trapanese” il sindaco di Partanna ha chiesto a cinque rappresentanti del territorio di portare la loro testimonianza: Michele Milazzo (Assessore a Marsala e Presidente della SRR “Trapani Nord”), Nicola Rizzo (sindaco di Castellammare del Golfo), Giacomo Bonagiuso (regista), Tanino Bonifacio (Assessore alla cultura al Comune di Gibellina) e Vito Bonanno (già sindaco di Gibellina e oggi Segretario generale al Comune di Alcamo). Le cinque testimonianze hanno dato l’impulso al sindaco Catania per continuare il ciclo degli incontri in provincia e di farsi carico in prima persona di una candidatura che potesse concretizzarsi in una matura e competente rappresentanza del territorio. «È necessario mettere le cose al posto giusto – ha detto ancora Nicolò Catania nel suo intervento – questo cammino condiviso con voi è un’opportunità unica. Quello che è importante è il progetto che porteremo avanti insieme. È questo il senso della mia candidatura». Dal canto suo Catania in questi anni si è speso in una serie di azioni politico-istituzionali non limitate a Partanna, ma rivolte al territorio. Per citarne qualcuna eclatante, la questione dei pescatori di Marinella di Selinunte, una cui delegazione Catania stesso, assieme al sindaco di Castelvetrano, ha accompagnato in un incontro con il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci; la questione del ridimensionamento dell’Ospedale di Castelvetrano contro cui il primo cittadino di Partanna si è battuto; la partecipazione alla Bit di Milano con un progetto territoriale: “Partanna – ha detto Nicolò Catania alla Bit – fa parte integrante di un territorio ricco che stiamo promuovendo tutti insieme”; l’apertura di buon’ora (per la parte di sua competenza) di un hub vaccinale pun- to di riferimento per Partanna e i paesi vicini ed altro ancora come il patto intercomunale per la lettura della Valle del Belice o il FabLab e Coworking che Catania, il 21 febbraio scorso, ha illustrato in un convegno tenutosi nella sala Zuccari al Senato. Attento alla sua immagine pubblica, Catania non fa mancare la sua presenza nei social e provvede il più delle volte personalmente ad informare la cittadinanza – tramite i social stessi – delle azioni politico-amministrative da lui portate avanti: incontri culturali (l’ultimo con Gaetano Savatteri l’8 aprile scorso), accoglienza e solidarietà ai profughi ucraini, e i diversi finanziamenti ricevuti, l’ultimo dei quali di 1 milione e 800 mila euro per la realizzazione della Variante D (vedi articolo dedicatogli in questo numero). Che dire? Riuscirà Catania ad ottenere alle elezioni regionali del 5 novembre prossimo i voti necessari per essere eletto ora che i deputati passeranno da 90 a 70 con un quorum di conseguenza molto più alto rispetto a prima? I tantissimi voti di Partanna saranno ovviamente lontanissimi dal quorum: occorrerà certamente un forte sostegno del territorio. Staremo a vedere.


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