Osservazioni sul Collegamento elettrico in cavo interrato e sottomarino Italia-Tunisia per la realizzazione di un elettrodotto

CASTELVETRANO – Il Circolo Legambiente Crimiso di Castelvetrano, dalla visione del pieghevole diffuso da Terna del progetto per realizzare “Il collegamento elettrico in cavo interrato e sottomarino Italia-Tunisia per la realizzazione di un elettrodotto”, si apprende che verrà realizzato un collegamento fra la stazione elettrica di Partanna e la corrispondente, in Tunisia nella penisola di Capo Bon.

Da quanto si legge sul detto pieghevole da Partanna si arriverà alla costa con un cavo interrato che percorrerà strade esistenti lasciando inalterati ambiente e paesaggio, incluse le zone costiere di approdo.

Il Circolo Legambiente Crimiso da sempre si è interessato a fonti di energia rinnovabile, ma esprime la propria perplessità relativamente soprattutto alla previsione progettuale del collegamento Partanna-Marinella di Selinunte, alternativo al percorso Partanna-Torretta Granitola.

La perplessità è dovuta alla constatazione della forte vocazione turistica della zona e l’interesse archeologico quest’ultimo riscontrato anche al di fuori dall’area del Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria in quella che era la Chora Selinuntina in cui si sono riscontrati negli anni resti archeologici di diverse epoche, ad avviso dello scrivente circolo, non si coniugano con il percorso di un elettrodotto interrato; Inoltre la presenza sul litorale del Parco Archeologico e della Riserva naturale orientata Foce del Fiume Belice e dune Limitrofe, nonché area SIC (Sito di Interesse Comunitario) dal pieghevole sembra essere il probabile punto di approdo per raggiungere la Tunisia e a nostro avviso diventa un intervento in contraddizione con gli interventi consentiti nella RNO in zona A e nel SIC fortemente caratterizzato da dune e vegetazione dunale.

Ne sconvolgerebbe il delicato equilibrio ambientale.

L’altro percorso seppur più lungo è a nostro avviso meno interessato da aree di interesse archeologico, anche se l’approdo ricadrebbe anch’esso in un ‘area SIC (Sito di Interesse Comunitario).

Pertanto il Circolo Legambiente Crimiso chiede ulteriori chiarimenti sui punti di approdo, possibilmente visionando il progetto esecutivo, al fine di valutare e possibilmente scongiurare l’eventuale danno che tale intervento può arrecare al patrimonio naturale e paesaggistico.

Si esprime, comunque, un disaccordo nell’attraversamento della costa Selinuntina proprio per l’interesse naturalistico e archeologico delle aree in prossimità del litorale in zona A della Riserva e per la valenza turistica del Parco Archeologico.


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