Partanna…Città – Pascolo!

Che strana gente, la gente di Partanna. Ignava ed infingarda. Le si dà l’opportunità di strappare di dosso alla propria città il titolo di “pascolo urbano” e si concede il lusso di rispondere “picche”. Ma, procediamo con ordine. Di fronte all’indecente spettacolo delle erbacce vegetate lungo i marciapiedi e gli angoli più disparati delle strade urbane, l’Amministrazione Comunale appena eletta, con un’alzata d’ingegno, aveva sollecitato i cittadini a prendere zappa e cestello per ripulire lo spazio intorno alla propria casa. L’intento, ne sono certo, era dei più nobili: non si trattava tanto di evitare una spesa (?), quanto di responsabilizzare il cittadino e farlo sentire partecipe alla vita della comunità (!). Addirittura, alcuni consiglieri comunali e assessori si erano … fatti fotografare in tenuta da giardinieri, con rastrelli e zappe fra le mani, per dare il buon esempio. Fotografie finite anche su Kleos! Ma gli incitamenti e il buon esempio non sortirono l’effetto desiderato. Tranne due o tre volenterosi, più o meno interessati, il resto della popolazione ignorò o snobbò la proposta. Con conseguenze che stanno sotto gli occhi di tutti. Le erbacce fanno bella mostra di sé perfino in piazza Matrice e in Piazza Umberto. Ignavi ed infingardi, dunque, i partannesi! O no?  O non sarà che i cittadini pensino che la pulizia della città sia un servizio che il Comune è tenuto a garantire? O non sarà anche che pensino che sindaco e consiglieri (gli assessori no, vi hanno rinunziato!) per svolgere il loro mandato percepiscano indennità più o meno laute?  O il volontariato val bene solo per gli altri? E allora? E allora, signor Sindaco, forse è il caso di ritornare al metodo dei bei tempi andati, quando si affidava il compito di estirpare le erbacce a dei salariati. Certo, l’operazione aveva un costo, ma la città era pulita. A meno che, per non far prevalere la forza del vile denaro, non si voglia ripristinare l’antico sistema della vendita del latte porta a porta, con mungitura diretta da capre e mucche liberamente circolanti per le vie della città. Si avrebbero così due benefici: per il consumatore la genuinità del prodotto; per la comunità la “sciurbatura” di marciapiedi, aiuole e anfratti vari.  E tutto senza spendere una lira.


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