Prima udienza del processo per usura ai danni di un noto imprenditore di Castelvetrano. Il Tribunale di Trapani ammette la costituzione delle parti civili

TRAPANI – Innanzi al Tribunale di Trapani in composizione Collegiale si è tenuta il 10 dicembre scorso la prima udienza del processo penale a carico di T.M., classe 61, residente nel Trapanese, imputato di avere, dal 2012 al 2015, richiesto e ricevuto più di 40.000,00 euro da un noto imprenditore di Castelvetrano a titolo di interessi usurai.

Secondo l’accusa l’imputato, già gravato da diversi precedenti, a fronte di un prestito di 80.000,00 concesso all’imprenditore che versava in gravi condizioni economiche, avrebbe preteso ed ottenuto le predette somme a titolo di interessi, senza mai imputarle al rimborso del prestito, superando così il tasso soglia che configura l’usura.

L’imprenditore castelvetranese, stanco delle vessazioni subite, avrebbe quindi collaborato con gli inquirenti al fine di ricostruire nei dettagli la vicenda.

L’udienza del 10 dicembre ha visto pure la costituzione come parte civile sia dell’imprenditore sia della sua società – che avrebbe subito ingenti danni dalla condotta ascritta all’imputato – sia dell’Associazione Antiracket Libero Futuro.

Soddisfazione per l’ammissione delle parti civili è stata espressa dall’avv. Giuseppe Accardo, del Foro di Marsala, il quale ha dichiarato: “Siamo contenti che il Collegio oltre ad ammettere l’imprenditore che assisto come persona fisica abbia anche ammesso la società di cui lo stesso è amministratore in quanto la stessa ha innegabilmente subito un grave danno economico dalla condotta ascritta all’imputato. Sono convinto che il quadro accusatorio troverà perfetto riscontro nelle risultanze probatorie che offrirà il processo, a cominciare dall’esame che sarà reso dalla persona offesa”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Nicola Clemenza, punto di riferimento dell’Associazione Libero Futuro Antiracket in provincia di Trapani che ha aggiunto: “Anche oggi siamo vicini, dentro e fuori le aule di Tribunale, a quegli imprenditori che hanno avuto la forza di combattere la morsa dell’usura. Anche se i fatti oggetto dell’imputazione attendono ad un periodo che va dal 2012 al 2015 oggi la vicenda è attualissima stante la grave crisi post Covid 19 che sta subendo l’intero tessuto imprenditoriale, crisi che rende gli operatori economici più vulnerabili alle pressioni criminali. Per questo c’è bisogno di uno sforzo collettivo e coordinato sia delle Istituzioni, dell’associazionismo che individuale”.

Il processo è stato rinviato al 19 marzo 2021 per l’ammissione dei mezzi di prova.

Nella foto l’avv. Giuseppe Accardo.


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