Quando girano le pale

Credo che i partannesi “giusti” (vale a dire quelli in grado di ragionare con la propria testa) si siano stupiti. La notizia non poteva passare inosservata, data la gravità e l’enorme perdita di denaro che comporta per tutti gli abitanti. Si sa che i partannesi sono tutti dei fancazziani e la notizia che Partanna non era stata annoverata tra le città turistiche della Sicilia, ha suscitato scalpore, cortei di proteste e marce su Roma e Palermo (notizia quest’ultima da prendere col beneficio d’inventario). Dunque: Partanna non è città turistica. Ma lo stupore, per i partannesi giusti, non è stato provocato da questa notizia, ma dal fatto che il sindaco Nicolò Catania ha protestato con livore degno di miglior causa. Ma perché Catania ha protestato? Perché Partanna è una città degna di essere annoverata tra le migliori città dell’Isola. Perché? C’è il Castello, ci sono i Fossati, e sembra esistano dei Ciceroni che aggratis conducono nei luoghi in cui quel monellaccio Matteo Messina Denaro ha fatto in modo che chi non la pensava come lui e gli scout contrari alle sue buone azioni fossero allegramente assassinati. I turisti possono passeggiare nella nostra città fermandosi a rievocare i vari morti ammazzati dalla mafia. Queste sono le nostre pietre d’inciampo. E se il Cicerone è bravo e amante di certa partannesità mafiosa potrà vantarsi e dire che da noi non ci sono quasi mai stati morti ammazzati per pallottole vaganti: se noi dobbiamo ammazzare uno, quello è. Tranne un caso, un solo caso a S. Francesco. Ma – dirà il Cicerone cinico senza saperlo – che comunque i killer qui sono di una precisione certosina: uno su cinquanta è un bel record comunque. Che volete che sia una vittima innocente a fronte di una rievocazione degna dei migliori western? Al nord i turisti devono temere. Troppe pallottole vaganti, troppi killer senza professionalità. E ora come se non bastasse il Castello (sempre chiuso), i fossati (completamente abbandonati), si può provare con una semplice auto di serie il brivido dell’otto volante nei dossi artificiali e la possibilità di finire nei fossi e non riemergere più. Il Sindaco – lo abbiamo capito adesso – non ha fatto nulla né per i fossi (che hanno sostituito i fossati) e nulla, nulla per il proliferare di mulini a vento che circondano tutta la città per rendere il paesaggio sempre più bello e attraente. Ma fanno rumore? Ignoranti! E’ musica punk! A Partanna il panorama più bello si vede dalla via Napoli guardando verso Salemi. Un vero spettacolo per tutti i Donchisciotte che cercano mostri. E mostri trovano, non sono mica mulini a vento! Le pale girano vorticosamente. I turisti avranno il loro spettacolo perenne. E le pale si moltiplicano in progressione geometrica, malgrado i costruttori risultino nell’albo degli indagati. Certo producono energia elettrica, ma per chi? Certo uccidono la fauna (migliaia e migliaia di uccelli al giorno). E allora? E poi: volete mettere le notti bianche di Partanna? Sono una specialità del Sindaco equiparabili solo alla vecchia pubblicità del Dash: sono così bianche che più bianco non si può. Partanna è una cittadina ridente, ci sono ottime strutture alberghiere, benzina e gasolio costano di più e tanto rispetto ad ogni paese viciniore (naturalmente questo vale per i fans di Briatore e di coloro che prendono l’aereo per cenare da Bracco al Duomo di Milano per poter pagare una forchettata di pastasciutta più di settecento euro) abbiamo un passato selvaggio e neolitico che qui sopravvive: l’acqua corrente non esiste. Solo taniche, tanti motorini per succhiare l’acqua (quando arriva all’agnello che sta sotto, con buona pace di Fedro: ma non era il lupo che stava sopra? “Ad rivum eundem lupus et agnus venerant, siti compulsi. Superior stabat lupus, longeque inferior agnus”.

Vito Piazza


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