Riserva del Belice: una comunità di “custodi” per tutelare le dune e raccontare i tesori della riserva

SELINUNTE – Martedì 2 agosto a partire dalle ore 8.00 del mattino Start-up Belice si racconta alla comunità e lo fa con un invito in spiaggia, a Castelvetrano, in contrada BelIce di Mare (ingresso principale della Riserva). Tutta la rete di partenariato che in questi mesi ha reso possibile le azioni educative, informative e gli interventi di tutela ambientale e di innovazione sociale, si incontra per un momento di consegna dei nuovi strumenti di racconto e di custodia della Riserva naturale orientata foce del fiume BelIce e dune limitrofe.

Siete tutti invitati a prendere parte al racconto delle azioni sensibilizzazione degli abitanti, di studenti e studentesse e dei docenti del territorio chiamati ad essere “Custodi della riserva” e partecipare alla collocazione dei pannelli informativi che racconteranno i “Tesori della riserva”: realizzati con una base di posidonia, – pianta marina endemica presente solo nel Mediterraneo che svolge una funzione importantissima di protezione della fascia costiera limitandone l’erosione – i pannelli racchiudono le informazioni sulle specie animali e vegetali più importanti della Riserva del Belice, dal gheppio alla caretta caretta, dal barbagianni alla carota spinosa o l’achillea maritma. Una narrazione che aiuta i visitatori a rintracciare le specie presenti nei dintorni, ma anche i simboli che identificano quei luoghi e li rendono unici nella memoria di tutti: lungo i 5 chilometri di sabbia finissima, tra Marinella di Selinunte e il promontorio di Porto Palo, non ci sono solo acque pulite e cristalline, ma anche un immenso patrimonio culturale o di ruderi storici fruibili a pochi passi: dal caratteristico ponte di ferro che svetta lungo la foce del fiume Belice, rovina della tratta ferroviaria Castelvetrano-Porto Empedocle non più attiva, al più grande Parco archeologico d’Europa, che conta sette templi greci e racconta la storia di una delle più fiorenti civiltà classiche, passando per recenti rinvenimenti la magnifica Agorà scoperta a Selinunte.

L’evento sarà inoltre un’occasione per scoprire da vicino gli interventi di custodia della riserva sviluppati da Start-up Belice, progetto sostenuto da Fondazione con il Sud che ha proprio l’obiettivo di accrescere la fruibilità e l’accessibilità del luogo e che è intervenuto in soccorso delle dune costiere e della loro straordinaria importanza ecologica e naturalistica. Grazie a Rinnova, realtà formata da esperti nel campo dell’ecologia marina, e alla Cooperativa Silene, che si occuperà del monitoraggio scientifico dell’intervento, è stato possibile realizzare e posizionare biostuoie con una funzione antierosiva: le dune della riserva sono infatti a rischio e rappresentano un vero scrigno di biodiversità per la flora e la fauna che a questo peculiare habitat sono legati. I lunghi “tappeti” posizionati a ridosso delle dune sono composti da fibre di posidonia pressata e amalgamata con materiali naturali biodegradabili, e contengono al loro interno dei semi di specie autoctone: il radicamento di queste piante contribuirà al consolidamento delle dune embrionali tutelando la spiaggia dall’erosione del suolo da parte degli agenti atmosferici.

Le tante azioni di cura e di sensibilizzazione della comunità sul patrimonio ambientale continuano inoltre con gli interventi monitoraggio delle acque della Riserva realizzati dalla Ong CISS: grazie al campionamento delle acque del fiume Belice effettuati in tre tappe strategiche sarà possibile presto conoscere attraverso dati aggiornati l’impatto antropico derivante per lo più da attività agricole e industriali e dalle strutture balneari. I risultati della ricerca, presto disponibili online, saranno diffusi in anteprima nel corso dell’evento “Custodi della Riserva”

Start-up Belice è il progetto sostenuto da Fondazione con il Sud e unisce in partenariato tante realtà con storie e competenze diverse attivi in un progetto di innovazione e inclusione sociale: ad AIAS ONLUS – Sezione di Castelvetrano, capofila del progetto, si associano la Ong CISS, il Cresm – Centro ricerche economiche e sociali per il Meridione, la cooperativa F.A.T.A., il Libero consorzio comunale di Trapani, Maghweb, Rinnova e il Comune di Castelvetrano.


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