Società Italiana di Geologia Ambientale, dopo i gravissimi fatti di Ischia, ribadisce la necessità di intervenire sull’Educazione Ambientale. 

ROMA – La Società Italiana di Geologia Ambientale, dopo i gravissimi fatti di Ischia, ribadisce la necessità di intervenire sull’Educazione Ambientale.

“Bisogna educare, bisogna informare. Il 18,4% della superficie nazionale è classificato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni. Nelle aree a pericolosità da frana elevata o molto elevata vivono 1,3 milioni di persone e si trovano 565mila edifici (il 3,9% del totale in Italia), 84mila imprese di industrie e servizi (1,8%), oltre 12mila beni culturali (quasi il 6% di quelli esistenti). Sono ben 55.609 i kmq classificati a pericolosità da frane elevata o molto elevata e/o pericolosità idraulica media (Ispra). Se si considera il rischio alluvioni, 2,4 milioni di abitanti vivono nelle aree a pericolosità elevata – dato che sale a 6,8 milioni per le aree classificate come a media pericolosità. Non è possibile che oggi, nel 2022, la popolazione non sappia cosa fare in caso di un’alluvione e di frane. Lo abbiamo visto anche nei recenti eventi. Persone che sono scese nei garage, persone che erano nelle auto, sui ponti, nei sottopassaggi. Quando viene diramata un’allerta meteo è necessario prestare attenzione. Bisogna rafforzare la legge di ritorno dell’Educazione Civica nelle scuole. E’ necessario che il Programma Ministeriale preveda precisamente l’Educazione Ambientale. Viviamo in un Paese bello, ma nel terzo Paese al mondo per rischio sismico e comunque in un territorio ad elevato dissesto idrogeologico. E’ fondamentale insegnare le norme comportamentali a tutta la platea scolastica. Il bambino, il ragazzo spesso si rende portavoce in famiglia. Dobbiamo arrivare a tutti i ragazzi con una formazione obbligatoria nell’ambito dei programmi scolastici. Inoltre la Società Italiana di Geologia Ambientale è a disposizione dell’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, per arrivare ad una convenzione che possa prevedere l’organizzazione di Consigli Comunali periodici, in tutti i comuni italiani, solo ed esclusivamente su temi quali: pianificazione dei territori, dissesto idrogeologico, rischio sismico. Sedute di Consiglio Comunale, durante le quali sarebbe possibile incontrare le popolazioni per educarle e trasmettere i buoni comportamenti da assumere in caso di eventi alluvionali, frane e terremoti”. Lo ha affermato Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale.


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