Vaccinium myrtillus nella microcircolazione

L’argomento che volevo proporvi questo mese parte dal concetto della microcircolazione, ossia la funzionalità delle vene nei distretti periferici del nostro organismo, dalle gambe all’intestino retto (emorroidi), fino ad arrivare alla circolazione oculare, su cui focalizzerò l’attenzione. Come spesso accennato in precedenti discussioni la funzionalità venosa, essenzialmente dei capillari venosi, può portare a patologie che hanno un’insorgenza lenta ma che, se trascurata, porta a graduali, lenti ed inesorabili peggioramenti. Tutto nasce dall’integrità dei capillari che sono soggetti a due tipi di pressioni, una positiva che spinge i liquidi dall’interno dei vasi verso l’esterno (la classica pressione sanguigna che il medico periodicamente misura), ed un’altra che definiamo negativa perché opposta alla prima, che invece richiama i liquidi dall’esterno verso l’interno dei vasi, a causa delle sospensioni solide nel sangue (proteine, zuccheri, ecc.). Quest’ultima è chiamata pressione osmotica, ed è fondamentale per non far disperdere tutti i liquidi del sangue al di fuori delle vene e delle arterie. Quando le due pressioni opposte si equivalgono tutto va bene, e la fisiologia della circolazione funziona perfettamente. Purtroppo quando i vasi sanguigni subiscono dei danni, per varie cause tra le quali gli effetti deleteri dei radicali liberi, si crea un’apertura anche piccola, ed a causa della pressione sanguigna positiva si hanno delle fuoriuscite di liquidi (siero) insieme a delle proteine che non assicurano più la pressione osmotica bilanciante, ossia le due pressioni opposte non si bilanciano più, prevale la forza che spinge i liquidi verso l’esterno e si crea l’edema, l’infiammazione, e spesso la totale disfunzione del capillare danneggiato che non riesce più da solo a risolvere il problema. È questa la causa delle vene varicose, delle emorroidi (che non sono altro che vasi sanguigni enormi perché vi ristagna del liquido e che nella peggiore delle ipotesi fuoriescono anche dal retto), ed una delle cause di disfunzioni oculari quali l’astenopia. L’astenopia è una condizione di affaticamento oculare caratterizzata da irritazione dell’occhio, accomodazione difettosa e lenta, cattiva percezione del contrasto visivo, comparsa di “lampi”, abbassamento della visione notturna.
Il difetto ai capillari venosi oculari può essere causato dall’esposizione a video terminali (PC, televisioni, iPhone) per lunghi periodi (più di 4 ore al giorno). L’esposizione innaturale alla luce blu-violetta degli schermi è anche dannosa per la retina, riducendo la protezione da stress ossidativo dei radicali liberi. Esiste un chiaro razionale nell’utilizzo del Vaccinium myrtillus (mirtillo nero) in queste particolari condizioni patologiche (Kajimoto et al. Food Style 21m 1999, 3, 10). Il mirtillo nero ha portato a stabilizzazione della acuità visiva ed edema maculare (ricordate l’edema? fuoriuscita di liquidi dal vaso sanguigno), con un netto miglioramento della sensibilità da contrasto. Il mirtillo nero, meglio se molto maturo, contiene un’alta percentuale di antocianosidi che hanno delle proprietà rigeneranti delle pareti dei vasi (riparazione delle pareti delle vene), inibiscono l’elastasi coinvolta nella degradazione del tessuto elastico, interagiscono col metabolismo del collagene concatenando al meglio le loro fibre e rendendole più resistenti al danno cellulare. Ricordiamo che il collagene è un componente di uno dei tre strati delle pareti vasali, dunque la sua rigenerazione e rafforzamento rende le vene più forti e più elastiche. Inoltre gli antocianosidi hanno una marcata azione anti-ossidante, eliminando a monte il problema dei danni cellulari causati da radicali liberi. In conclusione il mirtillo nero è indicato in tutti i tipi di insufficienza venosa capillare, nella prevenzione e nella cura di tutti i tipi di disfunzione venosa ed edema causati da fragilità capillare. È chiaro che non va a risolvere un’emorroide al IV stadio, in cui esse si rendono visibili ed accessibili al tatto (il quel caso è indicata la rimozione chirurgica), ma dopo un utilizzo prolungato di un paio di mesi sono chiari i miglioramenti di edemi, rigonfiamenti, discromie cutanee, pesantezza e dolore, oltre che dei suddetti problemi alla vista. Un ulteriore consiglio che mi permetto di dare è quello di non esagerare con la visione di video terminali, che, come tutte le cose allettanti, alla lunga causano delle conseguenze negative. A risentirci sul web, se volete.

di Fabrizio Barone


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