ANCORA SULLA CONTINUITA’ E/O LA DISCONTINUITA’

Dove eravamo rimasti? Ah, già! Se fosse preferibile la “continuità nella discontinuità”  o la “discontinuità nella continuità”. Parlavamo naturalmente delle aspettative della “metà-più-uno” dei cittadini di Partanna nutrite nei confronti di una amministrazione comunale che era riuscita, contro ogni previsione, a strappare il Comune ad una compagine che sembrava destinata a governare in eterno.  Un dubbio amletico, quello sul binomio continuità/discontinuità tra vecchio e nuovo corso della “storia” di Partanna, per la verità di non difficile soluzione. La risposta, infatti, è insita nel motivo stesso della rivoluzione elettorale.  Quella “metà-più-una” di schede nasceva dal desiderio di “cambiamento”. Ecco perché non si può parlare di sola continuità. Il cambiamento richiede una modifica di rotta, una discontinuità col passato. Non soltanto sulle “cose” da fare, quanto sul “modo” di farle. E allora, come la mettiamo?  La mettiamo, perché no?, proprio come consigliava quella vecchia barzelletta riguardo ad una bicicletta priva di cavalletto: appoggiata al muro. L’escamotage di appoggiare al muro la bicicletta anziché lasciarla stesa a terra, in fondo lascia intravvedere spirito di iniziativa, vivacità inventiva, capacità di “sognare” modi diversi di affrontare la realtà.  Tutte doti che un buon amministratore dovrebbe possedere e praticare. Vogliamo scendere nel pratico? Ecco un esempio banale (ma non troppo!). Se in un quartiere si verifica un guasto alla pubblica illuminazione, non si possono far passare quindici/venti giorni prima che il guasto venga riparato. Si ricorre con urgenza ad uno dei tanti modi consentiti dalla legislazione vigente. L’ideale, per la verità, sarebbe quello di avere nella pianta organica un impiegato fisso. In mancanza dell’elettricista comunale o nelle more dell’espletamento del relativo concorso, si potrebbe ricorrere ad una convenzione  con una ditta privata capace di intervenire ad un semplice cenno dell’Ufficio incaricato. In extremis, il Sindaco ricorre ad una ordinanza con effetto immediato. E se tutto questo non è possibile…allora consiglierei ai nuovi amministratori di rassegnarsi alla “continuità” e dimenticare il “cambiamento” e la “discontinuità”!


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