Categoria: Le nostre Tradizioni

  • “Alivi…..alivi….Cu avi alivi mi l’accattu…”

    “Alivi…..alivi….Cu avi alivi mi l’accattu…”

    “Alivi……alivi….. Cu avi alivi mi l’accattu…..”. Il tempo scorre veloce travolgendo tutto quanto incontra nel suo disastroso cammino. Ma il ricordo no!! Resta impresso nella nostra mente finché le nostre forze ce lo permettono. Eravamo negli anni ’50, reduci da una dittatura che obbligava (forse a ragione) la coltivazione del grano; l’economia di Castelvetrano si…

  • La Muria e lu sapuni

    La Muria e lu sapuni

    “La mùria vi canciu pu’ sapuniiii” (la morchia vi cambio per il sapone). Questa frase era “abbanniata” (gridata a viva voce in mancanza di megafono), dai compratori di morchia, che giravano per le strade del paese con il carretto, nel periodo della molitura delle ulive. I compratori potevano essere dei commercianti o gli stessi “sapunara”…

  • I ragazzi della civiltà contadina

    I ragazzi della civiltà contadina

    Oggi sono molto gravi i problemi che riguardano i giovani e il loro comportamento nella società e nella scuola; la loro educazione da parte dei genitori e della scuola, per inserirli nella società non è adeguata.  Ai ragazzi di un tempo passato, diciamo intorno al 1950, la vita offriva ben poco; già da piccoli dovevano…

  • Aranciu di ‘nterra

    Aranciu di ‘nterra

    L’arancia è un frutto meraviglioso, ricco di proprietà nutritive e di vitamina C, utile per proteggere l’organismo dalle infezioni virali e se ne consuma una grande quantità. Durante gli anni ’50 a Castelvetrano, i terreni agricoli attorno alle vie: Seggio, Selinunte, Errante Vecchia, Partanna e altre località di periferia erano ottimi e ricchi di acque…

  • L’Influenza Asiatica

    L’Influenza Asiatica

    Visto che in questi giorni si parla soltanto di virus, ho fatto una ricerca sulla influenza “asiatica”, che iniziata in Cina nel 1956 durò fino al 1958. Parlo di questa influenza, perché anch’io sono stato colpito da questa patologia, quando ero ragazzo e ne ho dei ricordi, certamente non belli. Allora non c’erano antibiotici e…

  • L’avugghia – l’avugghiola e la saccurafa

    CASTELVETRANO – Quando si parla della donna, spesso si dice che non lavora, perché casalinga. Sorge così la convinzione che la casalinga si stia in casa a coccolarsi senza far niente. In merito non voglio fare nessuna polemica né in senso positivo e nemmeno in senso negativo. Come appassionato delle antiche tradizioni popolari dirò soltanto…

  • Vito Marino: I nostri antenati giocavano con gli  “astragali”

    Vito Marino: I nostri antenati giocavano con gli  “astragali”

    CASTELVETRANO – Quando ero ragazzo i giochi si svolgevano sempre per strada in maniera collettiva fra ragazzi dello stesso rione. Nell’attuale via XX Settembre, oltre la chiesa della SS. Annunziata, più comunemente conosciuta come “Badia”, c’era un terreno abbandonato “li cumuna” dove esisteva una discarica di calcinacci. Qui un giorno cercando “li ciappeddi”, pezzi di…

  • Austu e riustu su’ capi di mmernu giustu

    Austu e riustu su’ capi di mmernu giustu

    Ai tempi della mia infanzia l’anno agrario era diviso sostanzialmente in due stagioni: “la staciuni” e “lu mmernu”. – Per Staciuni si intendeva la stagione buona, quella “di li misi granni” e di “maiu lu longu” con le giornate più lunghe ed il cielo più luminoso; essa iniziava con il mese di gennaio e comprendeva…

  • L’Aricchi stirati

    L’Aricchi stirati

    Ai giorni nostri in occasione dell’onomastico di un ragazzo, si usa fare una festicciola per la ricorrenza e, di conseguenza saltano fuori bei regali da parte dei genitori, amici e parenti invitati. Quando ero ragazzo, diciamo intorno agli anni ’50, anche allora c’era quest’usanza, ma solo per un ristretto numero di famiglie, appartenenti alle classi…

  • Lu Mariolu

    Lu Mariolu

    Lo scacciapensieri non è uno strumento musicale siciliano per antonomasia, per come è considerato da molti; esso è diffuso in tutto il globo in una grande varietà di fogge e modelli, ciascuno con il proprio nome locale. Questo strumento musicale nel passato ha accompagnato i canti popolari siciliani e quelli dei carrettieri. In Sicilia è…

  • La Cammara

    La Cammara

      Nell’immediato dopoguerra e fino agli anni ’50 nei paesetti agricoli le famiglie più povere abitavano in una sola stanza tuttofare dove coabitavano sei o sette persone più le galline e a volte il maialetto, mentre in un angolo c’era la mangiatoia con il mulo. I più fortunati abitavano in una casetta con la cucina,…

  • Recensione del libro “La Famiglia Saporito fra storia e leggenda in una Castelvetrano ottocentesca”, di Vito Marino

    Recensione del libro “La Famiglia Saporito fra storia e leggenda in una Castelvetrano ottocentesca”, di Vito Marino

    CASTELVETRANO – In questa città che proprio oggi si trova ad affrontare una situazione critica di grave dissesto politico e finanziario, ma che eredita una grande cultura e una storia degna di essere ricordata, fa piacere annunciare l’uscita del nuovo libro “La Famiglia Saporito fra storia e leggenda in una Castelvetrano ottocentesca, ultima fatica del…

  • La luna di miele

    La luna di miele

    In Sicilia la nota espressione “luna di miele” deriva dall’antichissimo uso di consumare il miele nelle feste nuziali. Da un documento del 1623 si legge che a Catania, all’ingresso in Chiesa dei novelli sposi, veniva loro data una cucchiaiata di miele mentre all’uscita venivano gettati su di loro grano e orzo. Nella Contea di Modica,…

  • “Ciuri”  e le canzoni d’amore siciliane

    “Ciuri” e le canzoni d’amore siciliane

    Nella Sicilia d’altri tempi il canto sembrava innato in ogni persona; infatti, cantavano un po’ tutti: l’artigiano nella sua bottega, i ragazzi per strada, la casalinga mentre tesseva o accudiva alla casa. Chi cantava era sempre il popolino, sia pure oppresso dal lavoro pesante e dai mille problemi quotidiani da risolvere. Mi fa piacere ricordare…

  • Carricatu a la murtiddina

    Il Siciliano ha avuto sempre l’abitudine di storpiare le parole adattandole al suo linguaggio e alla sua cultura. I mirtilli ad esempio vengono chiamati “murtiddi”. Nel territorio di Castelvetrano c’è una zona chiamata “Murtidduzzi”, dove sino all’inizio del 1900 sopravvivevano ancora boschi di macchia mediterranea, con prevalenza di mirtilli. Si trattava dei residuati della splendida…

  • La gioia profonda del “Santo Natale”

    Ogni anno, regolarmente arriva il Santo Natale e con Esso tornano gli acquisti, le offerte a prezzi agevolati, le luminarie, le grandi abbuffate e… gli auguri; tanti auguri elargiti a piene mani, ad incominciare dalle nostre affettuosissime autorità. In giro, fra negozi e supermercati di paesi e città, si percepisce un’atmosfera diversa dai normali giorni…

  • La gestualità e il modo di parlare e operare dei Siciliani

    Ogni popolo ha delle caratteristiche che lo rendono diverso dagli altri. Una di tali caratteristiche è la gestualità. La gestualità era sorta in un lontano passato anche per la necessità di comunicare con i numerosi popoli del Mediterraneo, diversi per lingua e civiltà, con i quali allacciava rapporti commerciali, ma anche per farsi capire dai…

  • L’importanza del coltello durante la civiltà contadina

    L’importanza del coltello durante la civiltà contadina

    Durante la civiltà contadina quasi tutti portavano un coltello in tasca; serviva per mille usi: in campagna serviva per tagliarsi un pezzo di pane o di formaggio, una mela, una canna, per effettuare un innesto nelle piante; all’occorrenza per difendersi da un cane rabbioso o da qualche persona dalle cattive intenzioni. Molti contadini erano bravi…

  • Gli amori clandestini del “signurinu”

    Nel “Risveglio”, giornale del Circolo della Gioventù, n. 9 pag. 4 del 14/8/1904, si legge: “Le cronache dei giornali sono sempre piene dei dolorosi e tristi drammi della seduzione, dove le povere ragazze restano vittime di emeriti mascalzoni, che vanno a caccia di vergini, come si va a caccia di pettirossi o di beccacce. Solo…

  • L’influenza “La Spagnola”

    Nel 1918 si diffuse la SPAGNOLA un’epidemia influenzale che in sei mesi, tra la fine dell’ottobre 1918 e l’aprile 1919 colpì in tutto il mondo un miliardo di persone uccidendone circa 20 milioni,(qualcuno cita 50 milioni) di cui circa 375.000 (ma alcuni sostengono 650.000) soltanto in Italia. Fu descritta come la più grave forma di…

  • Il giornale e il giornalista

    Il giornale e il giornalista

    Il giornale è uno strumento di comunicazione di massa, particolarmente diffuso nel mondo. Esso ci mette in contatto tutti i giorni con i diversi settori della politica, dell’economia, della cronaca, dello sport, riportando notizie il più fedelmente possibile. Nel nostro Belpaese, detto “dalla memoria corta”, in cui più si va avanti negli anni e meno…