L’Influenza Asiatica

Visto che in questi giorni si parla soltanto di virus, ho fatto una ricerca sulla influenza “asiatica”, che iniziata in Cina nel 1956 durò fino al 1958. Parlo di questa influenza, perché anch’io sono stato colpito da questa patologia, quando ero ragazzo e ne ho dei ricordi, certamente non belli. Allora non c’erano antibiotici e nemmeno antivirali. In quegli anni l’unica cura era “sciroppu di cuttunina” per nove giorni e “la cartulina” che preparava il farmacista. Dove per sciroppu di cuttunina, detto scherzosamente, significava che bisognava stare a letto per nove giorni, mentre la cartulina, come mi spiegò tanti anni fa il farmacista Rizzuto, si preparava in questo modo: si prendeva un’ostia grande, si poneva sulla mano bagnata per farla rammollire, si poneva la medicina in polvere, quindi si chiudeva come una grossa pillola. Ma questa pillola era soltanto un antipiretico, che facendo sudare abbassava la febbre. Ricordo che allora tutte le famiglie e tutte le persone furono colpite. Purtroppo molte persone anziane persero la vita. Ricordo che ogni giorno c’erano almeno cinque trasporti funebri.
L’influenza asiatica venne considerata come un focolaio di categoria 2 di influenza aviaria che si sparse dalla Cina. Il ceppò originò da una mutazione avvenuta nelle anatre selvatiche in combinazione con un ceppo umano già esistente. Il virus venne identificato per la prima volta nella provincia cinese di Guizhou. Anche se i mezzi di trasporto di allora erano poco efficienti e molto lenti, il virus in poco tempo invase tutto il mondo.
Quando ero ragazzo mio padre mi parlava di un’altra influenza: “la spagnola” che colpì l’Italia nel 1918. Allora mio padre era in trincea come soldato, ma non fu colpito dal male, mentre mio nonno paterno a Castelvetrano ne fu colpito e morì. Si trattava anche allora di una forma influenzale che procurava la polmonite, contro la quale non c’era nessuna medicina.

Vito Marino


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