Composizione corporea e rischio di malattia

Lo stato di nutrizione e di salute di un soggetto può essere valutato con l’antropometria che rappresenta “il metodo più applicabile, economico e non invasivo per determinare le dimensioni, la proporzione e la composizione del corpo umano. Inoltre, poiché le dimensioni corporee ad ogni età riflettono lo stato generale di salute e di benessere degli individui e delle popolazioni, l’antropometria può essere impiegata per stimare la funzionalità lo stato di salute e la sopravvivenza” (OMS, 1995).

In pratica, osservando le dimensioni e le proporzioni di un soggetto è possibile valutarne la composizione corporea e correlare essa al rischio di malattia per il soggetto in esame. L’Indice di Massa Corporea (IMC o BMI dall’inglese) è uno degli indici antropometrici più noti e permette di classificare un soggetto come sottopeso, normopeso, sovrappeso, preobeso, e obeso. È dato dalla combinazione di due misure corporee, peso e altezza, ed è riconosciuto da tempo nella pratica clinica come indicatore del rischio di malattia e di mortalità. Ad esempio, da un punto di vista statistico, il soggetto obeso ha una maggiore probabilità di ammalarsi e/o di morire prematuramente rispetto ad un soggetto normopeso. E ad incidere sul rischio di malattia non sarà soltanto la quantità di grasso assoluta presente nel corpo di un soggetto sovrappeso o obeso. È importante anche in quale zona del corpo saranno presenti i depositi di grasso. Infatti, una localizzazione dei depositi adiposi prevalentemente nella parte superiore del corpo (torace e addome) espone ad un rischio cardiovascolare maggiore rispetto ad un soggetto che presenta distribuzione del grasso soprattutto a livello di fianchi e cosce. Proprio sulla base di queste osservazioni, la circonferenza vita è considerata un indicatore del tessuto adiposo intra-addominale (grasso viscerale) ed è indicatore molto importante nella diagnosi di sindrome metabolica. Valori che superano i 102 cm nell’uomo e gli 88 cm nella donna rappresentano fattori di rischio elevato di incorrere in patologie cardiovascolari (OMS, 1998).

Altro indicatore antropometrico che sembra avere stretta correlazione con problemi cardiovascolari è la plica sottoscapolare cioè l’indicatore che permette di valutare i depositi di grasso nella zona posteriore del torace, esattamente sotto la scapola. Si tratta dei depositi di grasso meglio correlati con la pressione arteriosa e quindi con il rischio di ipertensione.

In ragione di ciò, osservazioni sulla composizione corporea basate sulla semplice valutazione delle misure antropometriche possono darci utili informazioni sul rischio di malattia. Ad incidere sulla “qualità” del nostro corpo è lo stile di vita ed in particolar modo le scelte alimentari che facciamo e la sedentarietà. Correggere queste due facce della stessa medaglia (lo stile di vita) permette di rientrare verso misure corporee di normalità e di incidere sulla salute, riducendo notevolmente il rischio di malattia.

Dr. Davide Traina

Biologo Nutrizionista

 


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