SIGNOR SINDACO, CI SVELI IL MISTERO DI QUEL “COSO”

Dov’era, nei precedenti anni, l’ombra della sagoma di un albero di Natale, nei primi di Dicembre dell’A.D. 2023 venne eretta una struttura fantasmagorica, quanto misteriosa. Lì per lì essa apparve come un’incompiuta, un’opera modulare da completare con successivi interventi di “mattoncini” simil-lego, suscitando grande curiosità nei pur distratti frequentatori della Passeggiata cittadina. Quando, però, si constatò che il trabiccolo metallico restava immutato, si diffuse la voce che era stato bandito un concorso che prevedeva un premio per chi avesse indovinato la natura di quel “coso”. Le supposizioni furono le più diverse. Considerato il periodo natalizio, i più propesero per una specie di “grotta” al cui interno presto o tardi sarebbe stata inserita la “natività”, magari vivente. Ma non mancavano altre ipotesi, talune addirittura surreali. Non pochi furono quelli che videro in quel trabiccolo la sagoma di una moschea, quale omaggio ai tanti immigrati di origine araba. Altri, i soliti burloni annoiati, arguirono che si trattava di uno scherzo. Addirittura qualcuno, richiamandosi ad un noto spettacolo televisivo, volle vedere in quella sagoma cubica uno scatolone misterioso da cui nelle giornate festive sarebbero venute fuori originali sorprese. E se invece quel “coso” non aveva alcun riferimento recondito? Se fosse stato messo lì soltanto perché…non avevano altro posto dove collocarlo? In tutte le supposizioni, però, aleggiava il fondato sospetto che il “geniale” inventore della “macchina” misteriosa aveva avuto l’intenzione di bypassare ogni riferimento al Natale (presepe o abete) in quanto, a suo modo di pensare, presunto retaggio di una tradizione vecchia e stantia, offensiva nei confronti di quanti non si riconoscono in quella realtà. Uno sberleffo, quindi, a quanti si aspettavano un tradizionale simbolo natalizio? Mah! Signor Sindaco, non ci lasci in questo dubbio atroce; ci sveli il mistero! E, soprattutto, in futuro si affidi ad un progettista serio. In mancanza, faccia in modo, quanto meno, che il “coso” di turno sia corredato da opportuna didascalia!


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