Studentessa della Bolivia vince concorso fotografico di Intercultura

Si è conclusa il 12 aprile all’Itcg “Giovanni XXIII” (preside Antonella Teri), con la mostra fotografica “A spasso per la Sicilia”, la settimana del progetto di scambio di Intercultura al quale hanno partecipato 12 studentesse di mezzo mondo, ospiti a Ribera e a Sciacca. Con oltre un centinaio di foto esposte per la fruizione didattica su appositi pannelli a scuola, una ragazza della Bolivia, Daniela Arando, 16 anni, studentessa della scuola superiore cattolica privata “Santa Maria”, nella cittadina di Potosi, ha vinto per le migliori fotografie che, realizzate in settimana e in provincia di Agrigento e in Sicilia, riportano le immagini ambientali e monumentali della nostra Isola. La ragazza boliviana, ospite a Ribera di Erika Traina della 1^ C della sezione turistica dell’Itcg, ha vinto il premio simbolico di una targa di ceramica donata dal ceramista di Sciacca Mario Solarino.

Le studentesse straniere Andrea Gini del Paraguay, Maria Gaviria Goez della Colombia, Cora Estefania della Bolivia, Lucia Gallo della Germania, Isaree Naowarungsee della Thailandia,  Taylor Toborowski degli Usa, Tang Paricho Buddaharakasa della Thailandia, Daniela Arando della Bolivia, Aleesa Pretto del Canada, Anna Shonebeck della Germania e Quiara Avalos degli Usa, per un’intera settimana, hanno svolto attività didattica in classe, hanno socializzato con le compagne di scambio scolastico di Ribera e di Sciacca (liceo “Fazello”), hanno fatto alcune escursioni in diverse località siciliane, da Agrigento a Trapani, da  Sciacca a Palermo, dove hanno ammirato i beni storici, artistici e monumentali, e hanno realizzato un interessante reportage fotografico, con cui hanno partecipato al concorso e alla mostra fotografica, giudicate per le immagini da una qualificata giuria di giornalisti locali.

Responsabile del progetto didattico di Intercultura a Ribera è stata la professoressa Maria Concetta Camera che si è avvalsa della collaborazione delle professoresse Carmela Scimè e Maria Imbornone e di diverse famiglie riberesi e saccensi che hanno ospitato le ragazze straniere. di Enzo Minio


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