Come si vota

Si vota per le elezioni politiche Domenica 4 marzo, dalle 7 alle 23 e subito dopo inizierà lo spoglio con inizio dalle schede per il Senato. Nel seggio elettorale agli elettori verranno consegnate due schede: una per la Camera, e una per il Senato (se si ha un’età superiore a 25 anni).

Ogni scheda è suddivisa in spazi separati. Ogni spazio separato individua un partito singolo che si presenta da solo o una coalizione di partiti che si presentano insieme. Per ogni area politica (o singolo partito) in una parte rettangolare messa in alto sono indicati il nome e cognome del candidato scelto dal partito o dalla coalizione per il collegio uninominale: tale candidato sarà eletto se riceverà più voti dei candidati degli altri partiti in quel collegio uninominale. Sotto il nome del candidato, ci sono i simboli dei partiti o del partito che lo sostengono; accanto a ciascun simbolo sono indicati da due a quattro nomi: si tratta di una lista di candidati scelti dai partiti e che costituiscono il cosiddetto «listino bloccato». Questi candidati vengono eletti su base proporzionale in blocco, senza cioè che l’elettore possa sceglierne qualcuno tra loro. Sulla scheda l’elettore può mettere uno o due segni: una croce sulla parte rettangolare, dove è indicato il candidato al collegio uninominale che si preferisce, e l’altra croce su uno dei simboli dei partiti che lo appoggiano, elencati sotto di lui. Se si sbaglia e il secondo segno viene tracciato in un’area diversa dal primo segno (quello tracciato sul candidato per l’uninominale), il voto sarà annullato. E’ possibile però mettere una sola X solo sul partito scelto dall’elettore; in questo caso il voto andrà anche al candidato dell’uninominale appoggiato da quella forza politica. Se infine si segna una sola X solo sul candidato dell’uninominale, il voto sarà distribuito anche al partito che lo sostiene o alla coalizione con metodo proporzionale.

 


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