600 mln all’anno per la Sicilia con la nuova Pac (Politica Agricola Comune) 2014-2020

BRUXELLES – Sono tante le novità introdotte dalla riforma della Politica Agricola Comune che riguardano da vicino l’agricoltura siciliana.

Ieri (26 giugno) è stato trovato l’accordo tra le tre istituzioni comunitarie –Parlamento, Consiglio e Commissione- sulla riforma della PAC.

Un lavoro iniziato due anni fa con la proposta presentata dal Commissario Ciolos e proseguito con una pioggia di emendamenti di modifica al testo (circa 8mila) e di incontri negoziali (una cinquantina) per trovare un punto di incontro.

Tra i negoziatori per l’europarlamento, unitamente al francese Michel Dantin e il portoghese Capoulas Santos, anche il siciliano Giovanni La Via, ex-assessore all’Agricoltura della Regione e oggi relatore della Politica Agricola Comune per il capitolo riguardante il finanziamento e il controllo.

“Nel complesso –spiega La Via- si tratta di una sostanziale modifica dell’intervento pubblico comunitario, a sostegno del settore agricolo siciliano che, anche attraverso le misure per i giovani, dovrà necessariamente rinnovarsi per guardare alle future sfide dei mercati e che porta a casa circa 600 milioni di euro l’anno circa per la prossima programmazione 2014-2020”.

La Via spiega che tra le novità introdotte dalla riforma “vi è sicuramente l’abbandono del sistema dei riferimenti storici per i pagamenti diretti a sostegno del reddito degli agricoltori. Rispetto alla proposta iniziale della Commissione europea –sottolinea- abbiamo ridotto la portata dei cambiamenti e limitato entro un tetto massimo, ovvero il 30%, la riduzione possibile per chi percepiva premi molto alti”.

Forte è stata l’attenzione per l’adozione di pratiche colturali sostenibili, attraverso il cosiddetto “greening” che però, precisa l’eurodeputato, “si applicherà quasi esclusivamente per i seminativi e prevederà la realizzazione, per le aziende di maggiore dimensione, di adeguate rotazioni colturali, oltre alla messa a riposo di piccole porzioni della superficie aziendale”.

Con riferimento all’agricoltura regionale “bisogna sottolineare –prosegue- la reintroduzione di meccanismi di intervento sul mercato del grano duro, il mantenimento del sistema dei diritti di impianto per i vigneti e l’introduzione, tra le cause di forza maggiore, delle fitopatie che potrà consentire di limitare gli effetti negativi del virus “Tristezza” degli agrumi”.

Molte altre le novità presenti nelle 600 pagine di testo legislativo che mira anche “alla semplificazione procedurale ed alla riduzione del carico burocratico per gli imprenditori agricoli” attraverso, conclude La Via “l’introduzione delle domande multiannuali, l’istituzione di un sistema di allerta in grado di segnalare le infrazioni prima che scatti la sanzione e l’istituzione di un sistema di supporto tecnico per le aziende agricole”.


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