Al 34° Congresso Nazionale della SIGOT presentati gli studi sull’invecchiamento della popolazione italiana

ROMA – Al 34° Congresso Nazionale della SIGOT – Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio, presentati gli studi sull’invecchiamento della popolazione italiana, tra successi del SSN e corretti stili di vita per favorire prevenzione e cura di alcune patologie. Aumenta l’aspettativa di vita di 150mila anziani ogni anno

Dieta e inquinamento: la sostenibilità diventa la base di un sereno invecchiamento. Aumenta l’aspettativa di vita: +150mila anziani ogni anno. Significativo calo per malattie cardiovascolari, diabete e sindrome metabolica, del 30% per alcuni tipi di cancro e del 15-30% per disturbi cognitivi e demenza

“Ogni anno abbiamo circa 150mila anziani in più rispetto all’anno precedente: nell’ultimo decennio, dal 2009 al 2019, l’aumento è stato di circa un milione e mezzo in più in Italia – evidenzia Filippo Fimognari Past President Sigot – L’aumento progressivo dell’aspettativa di vita la diminuzione della mortalità degli anziani sono il frutto del lavoro del SSN e dei progressi della medicina”.

Anziani, futuro e stile di vita. Nuovi studi pubblicati dalla SIGOT tra i geriatri ospedalieri ci riservano non poche sorprese in un anno in cui abbiamo dovuto piangere la perdita di migliaia di anziani a causa della pandemia Covid.

“La probabilità di godere di un invecchiamento sereno può aumentare adottando un corretto stile di vita. In particolare, l’adesione ai principi della dieta mediterranea riduce il rischio di gravi malattie degenerative croniche in età avanzata e favorisce la sostenibilità ambientale” sottolinea Stefania Maggi, Dirigente di ricerca, CNR-Invecchiamento, Istituto di Neuroscienze, Padova, nel presentare la sua ricerca al 34° Congresso della Società Italiana Geriatria Ospedaliera e Territoriale.

Per favorire la prevenzione delle malattie durante tutto l’arco della vita per poi ottenere un invecchiamento di successo, alcuni dei principali pilastri su cui possiamo agire sono dieta, esercizio fisico, vaccinazioni e riduzione dell’inquinamento ambientale. Dieta, salute e ambiente si intrecciano così in un trilemma che ci può guidare verso un corretto stile di vita.

La piramide alimentare, che raffigura in modo semplice e diretto il modello nutrizionale mediterraneo, vede alla base frutta e verdura – preferibilmente di stagione e di filiera corta -, quindi il pane, la pasta e i cereali – meglio se integrali – insieme ai legumi e all’olio extravergine d’oliva. A metà piramide ci sono il latte e i latticini, le carni bianche, le uova e il pesce, alimenti da consumare con moderazione. In cima alla piramide, infine, ci sono carne rossa e dolciumi, da limitare a 3-4 porzioni al mese. “La dieta mediterranea ha dimostrato, in ormai 70 anni di studi in Italia e nel mondo, di poter prevenire una quota significativa di patologie croniche in età avanzata – sottolinea Stefania Maggi – Riduce in media del 20-40% la morbilità associata a malattie cardiovascolari, diabete e sindrome metabolica, di circa il 30% alcuni tipi di cancro, ma anche del 15-30% disturbi cognitivi e demenza, nonché di dolore associato a patologie muscolo-schletriche. Diversi studi hanno inoltre dimostrato una prevenzione della fragilità dell’anziano, attraverso una riduzione dell’”inflammaging”, come dimostrato dalla diminuzione di marcatori di infiammazione, come proteina C-reattiva, IL-6 e fibrinogeno”.


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