LICATA – Ignoti hanno esploso alcuni colpi di arma da fuoco contro le finestre dell’ufficio politico di Licata del deputato regionale, Angelo Cambiano, esponente del M5S.
Il Senatore M5S, Pietro Lorefice, Segretario di Presidenza del Senato e’ tra i primi a manifestargli solidarieta’:
“Quello che è successo ad Angelo Cambiano è vergognoso. Sapere che un collega, un uomo legato alla sua terra per la cui rinascita si impegna quotidianamente, sia stato oggetto di un atto vile e intimidatorio mi lascia indignato e amareggiato.
Gli spari contro la vetrata della sua segreteria politica non sono solo un gesto contro Angelo, ma un attacco a chiunque creda nella democrazia e nella legalità. Non possiamo e non dobbiamo restare in silenzio di fronte a simili provocazioni. Ad Angelo voglio dire che non è solo. Andiamo avanti, insieme, per difendere le nostre vite, i nostri valori, la nostra terra”.
Solidarieta’ e’ arrivata anche da Forza Italia e da Noi Moderati.
Stefano Pellegrino, capogruppo di Forza Italia all’Assemblea Regionale Siciliana ha espresso a nome di tutti i deputati regionali del partito “la più ferma condanna per l’atto intimidatorio subito dall’onorevole Angelo Cambiano ai danni della sua segreteria politica”.
“Si tratta di un atto vile e inqualificabile – ha dichiarato Stefano Pellegrino – che non può trovare alcuna giustificazione. La violenza non ha spazio nel dibattito politico, e qualsiasi atto di violenza è un attentato alla democrazia stessa e al libero confronto. Ci auguriamo che le forze dell’ordine possano individuare al più presto gli autori di questo gesto e assicurarli alla giustizia”.
Solidarieta’ ha manifestato Marianna Caronia, deputata regionale di Noi Moderati, che ha dichiarato:
“Esprimo la mia solidarietà all’onorevole Angelo Cambiano per l’atto intimidatorio che ha colpito la sua segreteria politica. È urgente individuare i responsabili e assicurarli alla giustizia, così come individuare il contesto entro cui qualcuno tenta di condizionare l’operato di un rappresentante dei cittadini. Nessuna forma di violenza può far parte del dibattito politico o essere usata come strumento di pressione”.