C’ERA UNA VOLTA … IL “GRIFO D’ORO”


Non passa giorno (si fa per dire!) senza che qualcuno del cerchio magico dell’élite partannese non si esibisca in sproloqui verbali e scritti sul problema del mancato decollo turistico locale. Fateci caso, però, quasi tutti gli sproloqui in questione si limitano ad elencare i “pezzi” del nostro patrimonio culturale, storico, artistico e paesaggistico e ad esaltarne la magnificenza. Ma non vanno oltre; non fanno cenno alcuno al perché il probabile visitatore occasionale dovrebbe fermarsi quanto meno a consumare un pasto o un semplice panino in uno dei nostri locali commerciali. E sì, perché per quanto numerosi siano i “pezzi” da visitare, niente lascia pensare che l’operazione non si possa fare in meno di mezza giornata. E allora? Allora, è chiaro che perché il “turismo” da “mordi e fuggi” possa trasformarsi in “dormi e mangia”, ci vuole altro. Un esempio potrebbe bastare. C’era una volta…il “Grifo d’oro”! No, non è una fiaba, ma una simpatica realtà. Se la memoria non m’inganna, la storia si colloca agli inizi di questo secolo e ha come “protagonisti” i docenti della locale scuola media e come “trama” un concorso teatrale a livello nazionale per alunni di scuole di ogni ordine e grado. L’iniziativa ebbe da subito un gran successo. Allo scontato apprezzamento da parte della popolazione partannese si aggiunse quello di moltissime scuole delle varie regioni d’Italia. Si disse allora che negli anni della sua vita il “Grifo d’oro” fosse stato “toccato” da scuole di quindici o sedici regioni italiane. Ogni anno venivano ammesse al concorso da venti a venticinque scuole, ognuna delle quali portava sulla scena a cadenza settimanale uno spettacolo in cui venivano coinvolti da trenta a cinquanta “attori”, cui si aggiungevano i docenti accompagnatori e i tanti genitori al seguito. Fate un po’ il conto del flusso delle presenze nelle strutture alberghiere e nei punti commerciali del nostro circondario. Si può calcolare ragionevolmente che ogni anno si riversassero a Partanna nell’arco di tre mesi oltre duemila persone con una permanenza media di tre giorni e più. Ditemi voi se questa non è anche apprezzabile politica turistica!


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