“C’ERA UNA VOLTA IL ‘GRIFO D’ORO’…”PER CHI SUONA LA CAMPANA?

Capita, talvolta, di innamorarsi talmente di un’idea da dare per scontato ciò che scontato non è. E’ forse ciò che è capitato a me nel proporre l’esempio del Concorso Teatrale “Il Grifo d’Oro” per additare una delle modalità capaci di promuovere il turismo a Partanna. Convinto com’ero e come sono della bontà del detto “A buon intenditor poche parole”, mi sono limitato ad accennare ad un esperimento riuscito perfettamente anche in campo turistico. E, invece, a quanto pare, la mia proposta è servita soltanto a suscitare un enigmatico “embè?”; segno che “poche parole” non bastano o che…non c’è peggior “intenditor” di chi non vuol intendere. E allora cercherò di essere più chiaro. La mia tesi parte dal presupposto che per promuovere il turismo non bastano le chiacchiere; sono necessarie le opere. Ora, a me pare che quel Concorso Teatrale che per oltre un decennio ha catapultato a Partanna decine di migliaia di forestieri con notevoli risvolti economici per albergatori, agenzie di viaggio, ristoranti, bar, attività commerciali in genere, sarebbe meritevole di essere rispolverato e riproposto. Certo, l’operazione non è di facile attuazione, ma non è neanche impossibile! Le scuole che si sono rese protagoniste in passato di quella brillante operazione sono lì pronte con il loro personale, le loro strutture, i loro agganci con i colleghi di tutt’Italia. Si tratta soltanto di rinverdirne l’entusiasmo e di dare ad essa un carattere di “istituzionalità”. Come? Ricorrendo, magari, alla costituzione di una “associazione” (o di una “fondazione”) capace di coinvolgere, oltre ad operatori scolastici, partner del mondo culturale, sociale ed economico. Manco a dirlo, a coordinare tale operazione non potrebbe trovarsi di meglio che l’Amministrazione Comunale. Chiedo troppo? Mi creda, signor Sindaco, il cittadino partannese più che andare “orgoglioso” di appartenere ad una comunità “aperta” a tutte le novità, anche le più bizzarre (!?!), vorrebbe andare “orgoglioso” di potere offrire ai forestieri la visione di una città “aperta” al lavoro, ai servizi sociali, ai servizi pubblici; una città pulita, ordinata, priva di rischi e pericoli d’ogni genere.


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