“Consegna delle schede elettorali negli scatoloni ai tribunali, disagi per il personale dei piccoli comuni (e per molti sindaci-fattorini)”

ROMAUncem (Unione Nazionale Comuni e Comunità Enti Montani) esprime forte preoccupazione per quanto avvenuto nella notte tra domenica e lunedi (12-13 giugno), quando al termine degli scrutini delle schede dei Referendum, il personale dei Comuni ha dovuto consegnare scatoloni e materiali presso i Tribunali di riferimento. Va ricordato che dopo la riduzione delle sedi, avvenuta negli ultimi anni, vi sono Comuni montani, più periferici, che distano anche 60, 80 chilometri dal Tribunale della propria giurisdizione. E così, personale comunale o anche Sindaci costretti a fare pure i fattorini, sono dovuti partire nottetempo per consegnare schede votate e non. Più tutto il materiale. “Quando è evidente che la stessa operazione poteva essere fatta il giorno successivo”. Uncem ha raccolto segnalazioni di lunghe code per riconsegnare le urne, le matite, le schede colorate agli uffici dei Tribunali, non senza caos e attese. I risultati, tutti i numeri, erano peraltro già stati trasmessi tramite pec immediatamente dopo lo scrutinio. Eppure, la digitalizzazione della PA è monca, fragile. Così, il dopo election-day si è tradotto in un non agevole e veloce viaggio dal Municipio al Tribunale. Che si poteva evitare, secondo Uncem, con disposizioni organizzative migliori e, in futuro, con modelli di gestione del voto, più digitali secondo standard giù adottati da altri Paesi europei.


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