Due esperti restauratori trapanesi donano il loro lavoro al Museo Pepoli

PALERMO – Si è conclusa in questi giorni l’opera di restauro dello splendido Polittico degli inizi del XV secolo raffigurante la “Madonna in trono con Bambino che incorona Santa Caterina e Santi”, opera di un ignoto maestro siciliano denominato “Maestro del Polittico di Trapani”. L’opera, che un tempo si trovava nella chiesa trapanese di Sant’Antonio Abate sede dell’omonima confraternita, è stata realizzata a tempera su tavola e risplende oggi, dopo gli interventi, al Museo regionale di Trapani “Agostino Pepoli” dove è stata esposta nell’ampia sala della pinacoteca, dedicata alla pittura tardomedievale.
La delicata operazione, effettuata sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza dei Beni Culturali di Trapani, è stata realizzata grazie all’opera prestata gratuitamente da due restauratori professionisti – Elena Vetere e Gaetano Alagna – titolari di ditte che operano da molti anni nel territorio.

“Il restauro operato sul polittico della Madonna di Trapani – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – testimonia la generosità del popolo siciliano e l’attenzione rivolta al patrimonio culturale. L’opera generosamente prestata dai due restauratori, ai quali esprimo il mio personale ringraziamento, è un ammirevole esempio di come ciascuno di noi può contribuire con la propria azione a preservare la memoria collettiva. Un esempio di buona prassi che auspico possa sempre più diffondersi e non solo perché l’immensità del patrimonio siciliano richiede risorse inesauribili che non sono sempre disponibili, quanto perché gesti generosi come questo ci educano a rispettare il patrimonio e a prendercene cura”.

L’opera, frutto di un originalissimo connubio tra la cultura siciliana e la cultura pisana e senese del tardo Trecento, è considerata una delle opere-simbolo del Museo. Sul suo sfondo in oro zecchino – simbolica allusione alla luce e alle delizie del paradiso – si profilano, in una visione soprannaturale, le figure della Vergine e dei Santi: Caterina, Giovanni, Margherita e Giacomo, dipinte con colori vividi e brillanti, avvolte in ampi panneggi dalle linee sinuose ed avvolgenti, impreziosite da aureole e corone punzonate che conferiscono loro una regale e austera eleganza.

“Il pregevole dipinto – precisa Roberto Garufi, direttore del Museo Pepoli – presentava in più punti dei sollevamenti della pellicola pittorica e necessitava, pertanto, di un intervento di consolidamento in grado di assicurare la corretta adesione degli strati di colore e dello strato preparatorio all’antico supporto ligneo. Contestualmente al restauro abbiamo effettuato un intervento di adeguamento dello spazio espositivo creando le condizioni microclimatiche idonee alla buona conservazione dell’opera. In particolare – evidenzia Garufi – allo scopo di prevenire i potenziali danni causati dall’esposizione ai raggi ultravioletti abbiamo provveduto a schermare le aperture della sala espositiva con l’installazione di appositi pannelli filtranti. Un’operazione realizzata grazie al contributo dell’Associazione Amici del Museo Pepoli, che ha finanziato l’intervento”.


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