Il Parlamento europeo ha approvato la relazione che chiede lo stanziamento di 3,5 mld di euro per 7 anni da destinare agli aiuti alimentari delle persone bisognose

Parlamento Europeo, sede

STRASBURGO – L’Aula di Strasburgo ha approvato ieri (12 giugno) la relazione che prevede lo stanziamento di 3,5 miliardi di euro spalmati su 7 anni (500 mln per anno) per gli aiuti alimentari agli indigenti dell’Ue.

“Comprendiamo benissimo le difficoltà economiche degli Stati membri – ha detto l’on. Giovanni La Via capo delegazione del Ppe al Parlamento europeo – ma non possiamo pensare di operare tagli su fondi che fanno della solidarietà il proprio principio cardine, come il fondo per gli indigenti. Il nostro messaggio politico, lanciato con il voto di oggi – ha sottolineato La Via – è rivolto agli Stati membri affinché riflettano sull’importanza di mantenere intatto il plafond destinato a questo fondo”.

Gli indigenti in Europa sono circa 40 milioni e il fondo europeo a loro sostegno va a supportare l’attività delle associazioni di volontariato che si articolano su tutto il territorio dell’Ue.

Il Consiglio chiede una riduzione dello stanziamento, mentre il Parlamento prosegue la propria battaglia per mantenerlo agli stessi livelli della programmazione settenale precedente (2007-2013).

Un altro nodo su cui le due istituzioni Ue si stanno scontrando, è quello relativo all’utilizzo dei fondi.

In particolare, la Germania vorrebbe gestire i finanziamenti in maniera autonoma così da destinare quelli inutilizzati ad altri capitoli di spesa. Il Parlamento, invece, chiede un utilizzo obbligatorio, chiedendo che le eventuali risorse inutilizzate dai singoli Paesi siano girate ad altri Stati membri che hanno capacità di spesa, ma sempre vincolate al fondo per gli indigenti.

“Su questo aspetto –ha precisato il capo delegazione del Ppe – abbiamo espresso una posizione chiara: i 3,5 mld di euro destinati alle persone più bisognose devono mantenere la propria finalità di utilizzo, anche nel caso in cui qualche Stato non li impieghi del tutto. Su questa tematica – ha concluso La Via – ci giochiamo una fetta della credibilità del Parlamento europeo e dell’Unione europea nel suo complesso”.


Pubblicato

in

da