Il traguardo di Agrigento Capitale della Cultura frutto di un’azione iniziata molti anni fa, dalle demolizioni delle case abusive alla legge sul parco archeologico

AGRIGENTO – Dopo la straordinaria manifestazione di Palermo, a Villa Malfitano-Whitaker, Art.9, associazione che si occupa della Cultura e del patrimonio storico-artistico, esprime gioia e autentica commozione per la recente proclamazione di Agrigento a “Capitale italiana della Cultura” per il 2025. Da “siciliani per cultura” e promotori della militante difesa della Grande Bellezza della nostra Isola, non possiamo che esultare per il prestigioso riconoscimento che premia la tenacia, la competenza, la visionarietà di una intera comunità che si è stretta intorno a un sogno divenuto realtà.

Un plauso che va al sindaco di Agrigento Franco Miccichè, all’Assessore Regionale dei Beni Culturali Francesco Scarpinato, al progettista Roberto Albergoni e a tutte le forze sociali, politiche e culturali che hanno dato un contributo.

Molte testate giornalistiche, per raccontare questa vittoria, nelle scorse ore hanno sottolineato come costituisca un riscatto per Agrigento che, da Città spesso in passato citata per l’abusivismo edilizio, si afferma oggi come Capitale della Cultura: a questo proposito, noi affermiamo con decisione che la crescita di una comunità parte da lontano, si costruisce e si cementa nelle azioni di tanti che, nel tempo, forti di una visione dell’avvenire, hanno determinato il cambiamento.

Per questo, e perché fare memoria è fare storia, vogliamo ricordare le battaglie di Fabio Granata, allora Assessore ai BBCC: artefice delle prime demolizioni delle case abusive, prima 9 e poi in tutto 16, protagonista nel 2000 della legge istitutiva del Parco della Valle dei Templi da cui tutto è iniziato, fautore della rinascita dei Giardini della Kolimbetra, attraverso l’innovativa collaborazione con il Fai, oggi visitato da centinaia di migliaia di viaggiatori con il suo paesaggio unico e la sua straordinaria biodiversità.

Azioni e scelte pagate anche a caro prezzo, con innumerevoli minacce e 15 anni di vita sotto scorta.

La memoria è Storia e anche per questo Art.9, di cui Fabio Granata è oggi Presidente, e che ha fra i propri esponenti altri protagonisti di questi processi rigenerativi – come i già assessori regionali e intellettuali siciliani Daniele Tranchida e Alberto Samonà, oltre che personaggi e realtà culturali consolidate, come il festival Naxoslegge diretto da Fulvia Toscano – ha motivo di gioire, auspicando di poter presto realizzare ad Agrigento un confronto sulle grandi sfide che vedranno protagonista la “più bella tra le Città dei mortali”, e l’intera Isola.


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