La crisi siriana al centro di un partecipato dibattito a Favignana

FAVIGNANA – La crisi siriana, che rappresenta, attualmente, il terreno di conflitto più acceso le cui evoluzioni preoccupano notevolmente il fronte internazionale, è stata ieri pomeriggio (27 agosto) al centro di un partecipato dibattito svoltosi a Palazzo Florio a Favignana alla presenza di “relatori” eccellenti: i giornalisti Lucia Goracci, inviata del Tg1, Ugo Trambaldi, de IL Sole 24 Ore, Paolo Magri, direttore dell’Italian Institute for International Political Studies (ISPI), Giovanni Porzio e Alberto Stabile, inviato di La Repubblica, che ha moderato i lavori, nel corso dei quali si è voluta anche analizzare la reazione dei Paesi occidentali e il relativo assetto determinato dalle posizioni assunte dalla Comunità internazionale e dai Paesi arabi.  

“MARE MONSTRUM – come le rivoluzioni arabe stanno cambiando il Mediterraneo” era infatti il tema del dibattito al quale hanno preso parte, tra gli altri, la presidente di Legambiente Egadi, Linda Guarino, e il sindaco delle Egadi, Giuseppe Pagoto.

“Siamo assolutamente soddisfatti della riuscita dell’incontro – ha detto Linda Guarino – quello che volevamo sin da subito era una comunicazione diretta tra testimoni di quanto si sta verificando e il nostro pubblico. Siamo consapevoli che  l’estate è un momento di svago e di divertimento che va assecondato, ma siamo convinti che esiste anche una larga fetta di pubblico che frequenta le nostre isole, che individua proprio nell’estate e nello spazio dedicato al relax la fase ideale per un momento di riflessione e di ascolto, come quello rivolto alle persone qualificatissime di ieri. Noi abbiamo una posizione chiave nel Mediterraneo e abbiamo bisogno di guardare oltre, a cosa sta succedendo così vicino a noi”.

Un ringraziamento a tutti i relatori è stato rivolto dal sindaco Pagoto che ha confermato l’impegno per l’organizzazione di incontri di questo tipo.

Il primo cittadino, nel sottolineare l’ottimo livello del dibattito di ieri, ha manifestato la propria preoccupazione relativamente all’utilizzo delle basi poste sul territorio nazionale in vista di una eventuale azione militare di altri Paesi in Siria.

In tale contesto, una base come Trapani a noi tanto vicina, potrebbe chiaramente avere, come già verificatosi, ricadute negative sui flussi turistici e sulla nostra economia.


Pubblicato

in

da